Bari, protesta degli studenti al “De Nittis”: «Vogliamo una scuola sicura»

Bagni inagibili ed edificio fatiscente. Gli studenti del liceo artistico barese “De Nittis” hanno organizzato un “sit-out” all’esterno dell’istituto di via Timavo per denunciare le condizioni dell’edificio scolastico. L’obiettivo della protesta, iniziata ieri mattina, è lanciare un messaggio chiaro: «La comunità studentesca è attiva – annunciano – Non abbiamo paura di rivendicare il nostro diritto a uno studio gratuito e sicuro. Non possiamo più accontentarci di una situazione per cui è paradossalmente più sicuro studiare per strada che all’interno della struttura».

La denuncia degli studenti

Al grido di «meglio fuori che dentro», i ragazzi hanno trascorso la mattinata fuori dai cancelli del “De Nittis” per denunciare una situazione che andrebbe avanti da anni. Problemi come la mancanza di materiale scolastico, cavi elettrici scoperti e, sopratutto, la «precarietà» di porte e finestre: «Ricordiamo l’episodio dello scorso anno scolastico in cui – raccontano gli studenti – a causa di una folata di vento, una finestra nell’aula 31 ha sbattuto in maniera talmente brusca da frantumarsi a un passo dagli studenti. Il colpo è stato così violento da arrecare danni a una studentessa per lo spavento». Tra le segnalazioni anche i problemi con l’impianto di riscaldamento e il malfunzionamento dei servizi igienici, con lavandini intasati e porte rotte, «ai limiti dell’utilizzabile». È anche capitato, spiegano, che i lavandini venissero sturati dagli studenti stessi.

La nuova sede

In cantiere, intanto, ci sarebbe la progettazione della nuova sede dell’istituto “De Nittis”, che sorgerà negli spazi della caserma di corso Sonnino. Una progettazione che, stando ai piani, dovrebbe terminare entro la fine di novembre 2027. E mentre il cambio sede è un tema ricorrente da tempo, lo stato di abbandono della struttura scolastica peggiora di giorno in giorno, con ricadute su aule, bagni e la mancanza di laboratori. Per questo motivo gli studenti, che si dicono stanchi della situazione, ora chiedono la messa in sicurezza degli spazi. «Siamo consapevoli che una ristrutturazione completa sia impossibile – aggiungono – però è urgente intervenire sugli spazi maggiormente utilizzati dagli studenti, dato che, seppur il trasferimento dell’istituto avverrà entro i prossimi anni, è comunque impensabile vivere con serenità spazi così instabili, non solo per noi studenti, ma per tutto il personale scolastico».

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