Bari per la prima volta, il racconto di cinque turiste: «Vieni qui e vedi l’infinito»

Su un volo verso la Lombardia ho conosciuto, per puro caso, cinque donne, colleghe di lavoro a Bergamo, che avevano deciso di utilizzare il loro giorno di ferie per visitare Bari per la prima volta: arrivo la mattina e ritorno la sera. Incuriosito, non ho potuto fare a meno di chiedergli un resoconto della loro esperienza. Tra risate e commenti vivaci, mi è subito parso chiaro che il capoluogo pugliese avesse lasciato il segno nei loro cuori.

Le testimonianze

Antonia, la più pragmatica del gruppo, è la prima a prendere la parola. Racconta di una città accogliente e facile da esplorare. «Bari è colorata ed ospitale, dall’aeroporto si arriva in centro velocemente con il treno. Il cibo poi è fantastico e a buon mercato: mi sono innamorata della focaccia – dice ridendo. Ma non tutto è stato perfetto – L’unica pecca? Il mare… l’ho trovato un po’ inquinato, peccato, perché il lungomare è davvero incantevole».

Se Antonia si è lasciata conquistare dal cibo, Maria Grazia ha vissuto Bari come un’esperienza poetica. «Dicono vedi Napoli e poi muori. Vieni a Bari e vedi l’infinito». Racconta dei vicoli stretti che profumano di pane e focacce appena sfornate, delle casette bianche che si affacciano l’una sull’altra, e del mare che si fonde con il cielo. «Guarda il mare – continua – e dimmi se sai tracciare una linea tra cielo e acqua. Non puoi, è l’infinito: è Bari». Sulla stessa linea Barbara: «Le vie del centro sono così eleganti, e poi ci sono i vicoli di Bari Vecchia che ti intrigano per la loro bellezza autentica», ma il vero gioiello è il lungomare: «Una favola, la ciliegina sulla torta della giornata».

Il cibo

Anche nel suo racconto non sono mancati i piaceri gastronomici: «La focaccia e il panino col polpo sono un’esperienza che da sola vale il viaggio, anche solo per un giorno». Il mare sembra aver lasciato il segno anche nell’esperienza di Francesca: «Mi ha dato energia, oggi mi sento meglio di ieri. Un giorno ci tornerò sicuramente con mia figlia», racconta con un sorriso rilassato. «Questa città è accogliente, calorosa, ho incontrato persone simpatiche e ho assaggiato sapori indescrivibili».

L’ultima a parlare è Nicoleta Sandu, con un accento che tradisce le sue origini rumene, racconta di come Bari l’abbia sorpresa per la sua vitalità. «Passeggiando per le sue vie, ho percepito calore ed energia positiva ovunque». Da barese e pugliese so bene che non è tutto oro quel che luccica, ma l’impressione è che le cinque donne, ognuna con il proprio sguardo e le proprie emozioni, siano state unite da un sentimento comune: Bari è una città che ti conquista.

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