Bari, parla la neo presidente dell’Amtab Angela Donvito: «Per prima cosa incontrerò i sindacati»

«Ho lasciato l’Amtab in un momento difficile, ma sono onorata di mettere a disposizione adesso le mie competenze per migliorarla». Così Angela Donvito, prima presidente di una municipalizzata barese, commenta la nomina a presidente dell’Amtab. E, con una decennale esperienza ai vertici di enti e aziende pubbliche, ribadisce un secco no alla privatizzazione. «Lo Stato – dice – è in grado di gestire le sue aziende».

Presidente, quali sono le prime reazioni a caldo?

«Sono onorata di guidare l’Amtab: è un’azienda che conosco bene, anche se non avrei mai immaginato di arrivare a ricoprire il ruolo di presidente. Sono grata al sindaco Decaro, perché ha ritenuto che io possa contribuire a migliorare un’azienda non facile».

È la prima presidente di una partecipata dal Comune di Bari. Bisogna esultare o è la fotografia di una situazione che stenta a cambiare?

«Sono onorata di questo primato, ma mi auguro che non sia solo un fatto di moda. Anche viste le ultime nomine femminili, quella di Bucci alla guida di Cgil e di di Bisceglie alla Camera di Commercio, spero che possa essere semplicemente l’esito di una tendenza oramai affermatasi, ossia essere giudicati per quello che si fa, a prescindere dal fatto di essere una donna o un uomo. E auspico che sia questo il trattamento che mi sarà riservato».

Amtab non vive il suo periodo migliore. I disagi segnalati dagli utenti sono all’ordine del giorno, mentre la salute finanziaria dell’azienda, con il deficit di oltre 4 milioni, non fa ben sperare. Verso quali orizzonti punta a indirizzare la società?

«Io ho fatto parte del Cda di Amtab fino a novembre e l’ho lasciato nel momento più difficile, quello in cui il rincaro del metano e dei costi dell’energia hanno gravato maggiormente sul bilancio dell’azienda. È stato un periodo difficile, ma io credo tantissimo nel trasporto pubblico e credo che vada incentivato. Farò del mio meglio, anche nella direzione della sostenibilità ambientale, ma posso dimostrarlo solo nei fatti».

Recentemente, Forza Italia ha riesumato l’ipotesi di privatizzare l’Amtab. Pensa sia una soluzione da contemplare?

«L’ipotesi della privatizzazione lascia il tempo che trova. Quando sono stata amministratore di Invitalia, ho potuto constatare che quando un’azienda pubblica viene gestita in maniera corretta, non ha senso privatizzarla. Anche perché, parliamoci chiaro, nonostante– come si dice volgarmente – sia un bene che per alcuni aspetti le società partecipate siano gestite come private, è vero anche che il privato segue logiche e obiettivi che sono diversi da quelli del pubblico, soprattutto nel caso del trasporto. Io credo che lo Stato, o l’ente pubblico, sia assolutamente in grado di gestire le sue aziende».

Che farà come prima cosa?

«Convocherò i sindacati e andrò a salutare tutte le persone che, a novembre scorso, hanno voluto manifestare il loro affetto nei miei confronti. Penso che il rispetto del lavoro delle persone e dei dipendenti debba avere la priorità».

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