La Prefettura di Bari vigilerà sulla costruzione del nuovo Parco della giustizia, assicurandolo da tentativi di infiltrazione criminale. In questo senso era già stato firmato un protocollo d’intesa, ma per i “controllori” non bastava, bisognava integrare.
E allora ieri, la prefetta Antonella Bellomo, il commissario straordinario per il Parco della giustizia di Bari, Antonio Ottavio Ficchi e il direttore della direzione centrale del Servizio patrimonio dell’Agenzia del Demanio, Massimo Babudri hanno sottoscritto l’Addendum al Protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione criminale, sottoscritto il 15 settembre 2022.
La stipula dell’Addendum, spiegano dalla Prefettura, «si pone in linea con le previsioni del “Protocollo tipo” di legalità per le infrastrutture e gli insediamenti prioritari o comunque assimilati». Erano presenti alla sottoscrizione i rappresentanti delle organizzazioni sindacali degli edili della provincia di Bari Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, che hanno firmato per adesione il Protocollo, riferendosi in particolare a monitoraggio e tracciamento, ai fini della trasparenza, dei flussi di manodopera. Un aspetto del lavoro particolarmente esposto ai tentativi di infiltrazione dei clan del territorio.
Il commissario straordinario, nella logica di favorire le condizioni di legalità nell’esecuzione delle opere, dal canto suo «si impegna ad inserire in ogni contratto le clausole risolutorie a garanzia antimafia, nonché a realizzare una piattaforma informatica contenente “l’Anagrafe degli Esecutori” e il “Settimanale di cantiere” – fanno ancora sapere – con i dati di dettaglio sui contratti, sulle maestranze, sui cantieri e sui soggetti e mezzi che vi accedono e sui flussi finanziari».
Ad ulteriore garanzia, presso la Prefettura di Bari sarà costituito un apposito “Tavolo di monitoraggio” che si riunirà periodicamente per una valutazione delle problematiche emergenti in corso d’opera, e per la valutazione dei flussi di manodopera. Al tavolo di controllo parteciperanno «le parti del Protocollo e gli ulteriori soggetti che si riterranno di individuare in relazione al contesto da esaminare».
L’aggiornamento del Protocollo già in vigore, precisano dalla Prefettura, «tende a definire al meglio gli adempimenti finalizzati a rendere più stringenti le verifiche antimafia, attraverso percorsi virtuosi e cautele condivise – sostengono – allineandole agli strumenti e alle evoluzioni normative nel preminente interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza, fino alla completa realizzazione dell’opera di rilevanza strategica per il distretto giudiziario barese».