Bari, mercati fatiscenti e insicuri. L’agonia degli ambulanti: «Il Comune ora ci ascolti»

Strutture fatiscenti, norme igienico-sanitarie inesistenti, furti continui e pochi clienti. È questa la drammatica situazione dei mercati rionali di Bari, documentata sia dal consigliere comunale Italo Carelli (M5S) che dal presidente di CasAmbulanti Savino Montaruli. «È una lenta agonia – dichiara Montaruli -con il 25% dei posti vuoti e il sindaco Decaro che non ha ancora mantenuto la promessa di modificare il documento strategico del commercio».

Nel Piano triennale delle opere pubbliche, un’intera voce è stata dedicata alla riqualificazione dei mercati cittadini, per un importo complessivo di circa 4milioni di euro. Troppo poco, secondo le opposizioni. «Per i mercati rionali – commenta Carelli, che ieri ha documentato il degrado delle strutture mercatali – bisogna passare dai proclami ai fatti. Nel piano, c’è la volontà di ridare dignità agli operatori, e speriamo sia così, perché in quasi nove anni di gestione, Decaro e i suoi assessori non hanno fatto quasi nulla per questi beni di proprietà comunale». Per documentare il degrado delle strutture, Carelli si sofferma sulle tre più “iconiche” della città, a cominciare dal mercato di via Vaccarella, a Carbonara. «Qui – spiega Carelli – manca ancora l’insegna, per non parlare del cosiddetto effetto serra, provocato dall’inadeguatezza dei punti luce nel tetto». Sotto la lente del consigliere finisce poi l’area mercatale dell’ex Manifattura. «Qui – denuncia il pentastellato – i commercianti devono quotidianamente avere a che fare con problemi igienico-sanitari e col rischio di subire furti». Infine, a preoccupare il consigliere è il degrado del mercato Guadagni, a Madonnella. «Non è mai avvenuta la pulizia speciale degli ambienti -racconta Carelli – dei tombini, delle caditoie».

A confermare le preoccupazioni del consigliere circa lo stato di salute dei mercati cittadini è il rappresentante della categoria, Montaruli. «Su 2mila 700 posteggi, a Bari, ce ne sono 590 liberi, circa il 25%. Il che significa che è in atto una vera e propria fuga dai mercati». Il presidente di CasAmbulanti racconta poi le vicende successive all’approvazione del «tanto decantato» Documento strategico del commercio. «Il sindaco Decaro aveva promesso di riceverci entro sei mesi, perché, diceva, intenzionato a inserire nel documento anche una voce dedicata alla riqualificazione dei mercati. Questa cosa, però, non è mai avvenuta, nonostante sia passato quasi un anno». Per Montaruli, la mancata programmazione ha gettato i mercati rionali in una «crisi di marketing, dato che gli ambulanti difficilmente riescono a competere con i negozi medio-grandi che continuano a inaugurarsi in città» e nel turbine di una «crisi strutturale: il fatto che le strutture siano fatiscenti le rende poco sicure e disicentiva i clienti dal recarsi in mercati privi di norme igienico-sanitarie».

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