Bari, mancano ancora i pontili per i disabili a Torre Quetta. La pezza del Comune: «Pronti ad agosto»

Era stato firmato in pompa magna, con tanto di fotografie, comunicati stampa e foto sui social network. Ma, a oltre due mesi di distanza dalla firma del protocollo d’intesa per l’assistenza alla balneazione per persone con disabilità, a Torre Quetta non c’è l’ombra di servizi per disabili. E quando nella mattinata di ieri uno dei tre firmatari dell’accordo, Antonio Peruggini, ha denunciato l’inaccettabile, il Comune ha risposto con una pezza che è peggio del buco: i lavori inizieranno lunedì ma lo smontaggio del primo pontile avverrà tra un mese. Cioè, a estate quasi finita.

Il protocollo era stato firmato da Welfare a Levante, di cui Peruggini è presidente e che avrebbe messo a disposizione personale per il servizio, dal Gruppo Ideazione, concessionario dei servizi di Torre Quetta, e da Silvia Russo Frattasi, presidente della Commissione Pari Opportunità. Che, però, stando a quanto raccontato da Peruggini, alla mail-alert inviata, non ha mai risposto. «Esprimiamo profondo rammarico per l’oggettiva inadempienza dimostrata dal Comune di Bari – ha dichiarato Peruggini – Abbiamo scritto al sindaco Decaro, all’assessore Galasso e alla presidente della commissione Pari opportunità chiedendo spiegazioni per il ritardo che sta mortificando le aspettative di tante persone in condizioni di disagio ma senza avere rassicurazioni concrete». Nella visione di “Mare per tutti”, il nome del protocollo firmato, scrive Peruggini: «Ci abbiamo creduto soltanto noi».

Palazzo di Città, più tardi, ha fatto sapere che i lavori inizieranno lunedì e dureranno per quattro giorni. Gli interventi prevedono una ricarica di ghiaino dopo le mareggiate invernali, la ritinteggiatura dei pontili e il loro smontaggio, il primo dei quali avverrà, però, «il prossimo mese». Cioè, a fine agosto. Dura la reazione della politica. «È inaccettabile che si debba arrivare a fine agosto, se non addirittura a settembre, per permettere di fare un bagno a mare alle categorie fragili – commenta Italo Carelli (M5s) – In questa storia perdiamo tutti, perde trasversalmente la politica barese, maggioranza e opposizione. Perdono quei dirigenti amministrativi che non hanno avuto la sensibilità di accelerare i necessari iter burocratici per favorire un celere inizio dei lavori di installazione dei pontili. Ma soprattutto perdono i disabili e gli anziani a cui è stato negato un diritto sacrosanto. È questa è la cosa più brutta di questa storia e di cui oggi tutti ci dobbiamo un po’ vergognare», conclude Carelli.

BELLOMO: «”FUORI DAL MARE”, L’ULTIMA IMBARAZZANTE FICTION DI DECARO»

Sulla questione è intervenuto anche il deputato barese della Lega, Davide Bellomo. «”Fuori dal mare”. Si potrebbe intitolare così l’ennesima imbarazzante fiction del sindaco Decaro», scrive l’onorevole in una nota sottolineando che «ad essere penalizzati questa volta sono anziani e disabili ai quali, con tanto di protocollo di intesa firmato nel mese di maggio dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Bari con alcune associazioni specializzate, era stato promesso il servizio di assistenza alla balneazione sulla spiaggia pubblica di Torre Quetta».

Il progetto, «denominato con inutile enfasi “Il mare è di tutti” – afferma Bellomo, è rimasto, è il caso di dire, in alto mare. Anzi, le associazioni coinvolte, che vantano lunga esperienza nella gestione dei lidi per persone con disabilità e anziani, non hanno ricevuto neppure uno straccio di risposta a una e-mail con la quale si chiedevano notizie sull’attuazione concreta di quanto annunciato ai cittadini tramite i mezzi di informazione. Ora apprendiamo che inizieranno lunedì a Torre Quetta alcuni lavori di manutenzione della spiaggia e dei pontili, impedendo per quattro giorni l’accesso a chiunque, e nel prossimo mese si avvierà lo smontaggio della prima struttura che chissà quando finirà».

Per questa estate, conclude Bellomo, «nonostante gli annunci dell’amministrazione guidata dal sindaco virtuale, anziani e disabili continueranno a essere penalizzati. Un comportamento inaccettabile in ogni caso, ma che, in una situazione che coinvolge soggetti fragili, risulta davvero vergognoso. Sia ben chiaro, non siamo stupiti. Il sindaco Decaro gode di una narrazione favolistica, ma in realtà ha a cuore più le poltrone di oggi e quelle di domani che non il bene della gente di Bari. Ormai è sempre di più il mago Silvan della politica. Le cose vanno fatte apparire e poi sparire. Come è accaduto in questo caso. L’ultimo di una lunga serie».

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