I baresi non sono mai stati troppo scaramantici. E lo dimostra il clima di trepidazione ma anche di festa imminente che si respira da giorni in città, in attesa della partita decisiva di questa sera che potrebbe catapultare il Bari in serie A dopo una lunga scalata che negli anni ha portato la squadra del capoluogo dalla Serie D al sogno della promozione. Le strade di Bari, dal centro al San Paolo, sono bardate dei colori della squadra bianco rossa: dalle bandiere agli stendardi sui balconi. Nemmeno le polemiche e le difficoltà nel reperire i biglietti per la partita hanno fermato l’entusiasmo dei tifosi, pronti a tutto, anche a lunghe file fuori dallo stadio, per supportare la propria squadra in questo percorso.
«Il clima è di grande attesa e di grandissime speranze – racconta uno di loro, Michele Castellaneta – si cerca di non pensare all’evento di questa sera, anche se inevitabilmente la mente è sempre lì». Nel giro di tre giorni si sono tenue tre partite importanti: l’andata e il ritorno di Bari-Cagliari e la finale di Champions League e per qualche supporter si è trattato di un diversivo, una distrazione, per non pensare all’ansia della probabile promozione. Ma di fronte alla speranza nemmeno il più stoico dei tifosi riesce a fare finta di niente, soprattutto quando si è seguita la squadra anche durante i suoi momenti più bui: dal fallimento alle serie minori, giocando match su campi quasi sconosciuti contro avversari che non sono all’altezza del retaggio del Bari.
«Cerchiamo di non pensare alla promozione ma non è facile – aggiunge ancora Castellaneta – soprattutto per chi come il sottoscritto ha fatto l’abbonamento quando il Bari era in quarta serie e non si sapeva nemmeno quale sarebbe stata la squadra che avrebbe rappresentato i nostri colori. Dopo tutto questo tempo, dopo che sei stato a vedere partire come il Troina, squadre minori, e stai per trovare la Serie A sono tanti i pensieri in testa. Siamo felici di partecipare a quella che sarà una festa per tutta la città, non solo per la tifoseria. Io personalmente andrò allo stadio già nel primo pomeriggio e poi vedremo come andrà».
Sentimenti condivisi a pieno anche da Luca Calvani, un altro tifoso sfegatato del Bari. «Andrò allo stadio alle quattro – spiega Calvani – non sto dormendo la notte dopo l’ansia dell’ultima partita. Con il biglietto in mano, fatto dopo ore e ore di coda, aspettiamo la partita con trepidazione e la pelle d’oca. Ci crede la città, ci credono i tifosi: è stata una stagione piena di emozioni e ora affrontiamo questa finale con la consapevolezza che, nonostante il risultato, abbiamo raggiunto un traguardo inaspettato: quello della Serie A. Abbiamo giocato sui campi più brutti che ci potessero essere ma alla fine verremo ripagati. La nostra Champions League sarà domani».