Sempre più baresi scelgono di sposarsi nelle cosiddette “Case comunali”. E, proprio per questo, Palazzo di Città ha rivisto al rialzo le previsioni per le celebrazioni da effettuare nel corso del nuovo anno, arrivando fino a quota 200 matrimoni e unioni civili, che potranno essere celebrate anche fuori dagli orari di lavoro e dalle sedi istituzionali.
Tralasciando l’anno nefasto del 2020, segnato dalla pandemia, l’iniziativa comunale di “estendere” il servizio matrimoniale ha riscontrato grande successo tra il pubblico barese e non. Cominciata nel 2019, ha fatto registrare, per quell’anno, un numero pari a 168 celebrazioni, quindi il calo fisiologico legato al Covid del 2020, con 98 riti, e poi il boom dello scorso anno, quando sono stati 178. Si tratta di un vero e proprio business sui la giunta Decaro ha cominciato a investire a partire dal 2016. Per il bene delle casse comunali. L’implementazione dei servizi matrimoniali, infatti, non comporta oneri per il Comune anzi, attraverso il pagamento delle tariffe forfettarie, le casse pubbliche si rimpinguano, offrendo servizi «qualitativamente e quantitativamente migliori». La proposta è entrata in pieno regime nel triennio 2019-2021, ed è stata approvata per tre ragioni: promuovere e valorizzare l’aspetto turistico-culturale della città, dare un forte impulso al settore del wedding e conferire visibilità alle location del territorio comunale con particolare rilevanza estetica, storico-artistica, ambientale o turistica, sia di proprietà pubblica sia privata.
Ma quali sono le locations più amate dai baresi? In tutto, i luoghi in cui si possono celebrare matrimoni e unioni civili, le cosiddette “case comunali”, sono sei. Quella che i baresi amano di più e che scelgono quasi sempre è il Fortino di Sant’Antonio, nel cuore del Borgo Antico. Tra le più affascinanti spiccano, poi, la chiesa sconsacrata nella Delegazione Libertà, oltre agli immancabili Hotel Mercure Romanazzi-Carducci e villa De Grecis. Ci sono, poi, la location istituzionale, quella dell’Ufficio Anagrafe in corso Vittorio Veneto e la Sala Consiliare del Comune di Bari. A seconda della sede, poi, variano anche le tariffe. La prima macro-differenza è tra residenti e non: i secondi pagano sempre una parcella in più (circa 50 euro). E così, si va dai 250-300 euro per sposarsi nella sede centrale della Ripartizione Anagrafe, nei giorni festivi, fino ai 350-400 per la chiesetta di via Trevisani. La tariffa minima richiesta per celebrare le nozze al Fortino di Sant’Antonio è di 400 euro, per i residenti, nei giorni feriali alle 10.30, 11.00 e 11.30. Lievitano i prezzi, invece, nei giorni festivi e così si va dai 500-550 per una celebrazione di sabato mattina o dai 550-600 del pomeriggio fino ai 600-650 la domenica e i festivi. Raggiungono cifre ben più alte le celebrazioni nella sala consiliare di Palazzo di Città, che va dagli 800-850 euro dei giorni feriali, fino ai 1.000-1.050 dei giorni festivi. Tariffe più basse per chi opta per le strutture di particolare pregio, come Villa de Greci o villa Romanazzi Carducci, dove, il budget massimo per sposarsi tocca 600-650 euro.