L’inclusione, a Bari, passa tra le strade vivaci e i palazzi colorati del quartiere più multietnico della città, il rione Libertà. In questa zona nel nordovest del capoluogo pugliese, sul trampolino della rinascita grazie alle iniziative degli enti pubblici e di privati che scelgono di investirvi tempo e risorse, un gruppo di persone migranti potranno svolgere la professione di guida turistica.
Il progetto no-profit si chiama “We are in Libertà”, nato dalla collaborazione tra l’organizzazione internazionale #freewakingtour e la scuola gratuita di italiano per migranti “Penny Wirton”, che ha riaperto la selezione delle persone migranti interessate all’iniziativa.
L’itinerario urbano viene riproposto per la seconda volta, dopo il successo della prima edizione tenutasi nel 2019, poi tristemente bloccata dalla pandemia da Covid-19. «#Weareinlibertà non è un nome casuale, è una via per aprirci a orizzonti di alterità, per condividere un’idea diversa del lavoro della guida turistica, per percorrere anche le vie che vengono escluse dai riflettori, ma che hanno molto da raccontare, anche a chi vive la città ogni giorno – si legge nella pagina ufficiale dell’iniziativa – È il modo per cercare la contaminazione, oltre ogni confine».
La prima edizione ha visto il coinvolgimento di studenti provenienti dal Senegal, dall’India, dal Venezuela, dalla Guinea e dal Pakistan. Ora la scuola riapre le selezioni per individuare e scegliere nuove guide multiculturali, che racconteranno il rione ai turisti e residenti. «L’itinerario urbano è condotto da un gruppo di ragazzi e ragazze giunti a Bari da tutti i continenti attraverso il quartiere Libertà, ad oggi riconosciuto come la zona più multiculturale della città – scrivono gli organizzatori – Mentre narrano la loro prospettiva di Bari, le guide di #weareinlibertà condividono un viaggio senza confini attorno ai loro sogni, le loro storie e i loro Paesi». Il primo tour dell’edizione 2024 dovrebbe partire nel mese di febbraio. Il punto di ritrovo è piazza Redentore, il cuore del quartiere, da cui partirà un itinerario lungo circa 2,5 chilometri.
Diverse le tappe che saranno effettuate. Tra queste, ci sono anche le attività commerciali che aderiscono all’iniziativa, come l’ostello solidale “Habari We Dorm”, in via Alessandro Maria Calefati.
La struttura, che da ormai tre anni è un punto di riferimento nel settore dell’accoglienza e della ricettività del capoluogo, ha fatto suoi i principi di inclusione e solidarietà, fondando l’organizzazione del lavoro anche su lavoratori di origine straniera e alla ricerca di un’occupazione nel territorio barese. La struttura potrebbe essere il “traguardo” dell’intero itinerario e, data la sua vocazione, offrire cibi e bevande ai partecipanti del tour. Data la presenza di lavoratori migranti, da Habari potrebbero arrivare anche altre guide multiculturali, capaci di arricchire un progetto che punta a creare un tessuto di sane relazioni sociali tra stranieri e popolazione locale.