Nel 46esimo anniversario dell’omicidio di Benedetto Petrone, Bari ha voluto ricordare il giovane militante comunista ucciso da una squadraccia fascista il 28 novembre del 1977.
Alla presenza di Porzia Petrone, sorella di Benny, e di altri familiari, il vicesindaco Eugenio Di Sciascio ha deposto una corona di fiori sotto il toponimo della strada di Bari vecchia a lui intitolata e, a seguire, presso la lapide commemorativa in piazza Libertà.
Alla cerimonia hanno partecipato anche l’assessore regionale Giovanni Stea, Franco Intranò, anche lui accoltellato quella sera del 28 novembre 1977, e i rappresentanti del Comitato XXVIII Novembre.
«Ogni anno state qui accanto a me, ormai vi conosco tutti. Per me è una gioia perché significa che nessuno di voi ha dimenticato Benedetto», ha affermato Porzia Petrone sottolineando che Bari «ha fatto di Benny una bandiera, un simbolo della lotta antifascista e del contrasto alle ingiustizie».
Giornate come questa, ha aggiunto Di Sciascio, «ci consentono di ricordare la vita e la forza delle idee» di Benedetto Petrone. «Essere qui oggi, in piazza della Libertà – ha aggiunto -, significa onorare il sacrificio di Benny Petrone che, con la sua militanza, ha difeso proprio quella libertà e la democrazia, che in quegli anni di furore ideologico erano forse ancora troppo fragili. Benny è entrato nella storia di questa città ed è nostro compito continuare a tenere vivo il ricordo di ciò che è successo, che non può e non deve essere archiviato come l’omicidio commesso da un fanatico psicolabile. Si è trattato, invece, come in molti hanno compreso già a poche ore da quel fatto di sangue, di un omicidio premeditato, perpetrato da esponenti della destra ai danni di un ragazzo, un operaio, un militante antifascista».
Anche l’ultimo procedimento penale, ha ricordato il vicesindaco di Bari, «ha evidenziato la matrice politica e ideologica di quella terribile aggressione, il cui obiettivo, com’è scritto negli atti giudiziari, era quello di affermare una supremazia politica».
Nel definire Benny Petrone «un martire del fascismo» ha ricordato altri eventi accaduti a Bari e legati alla lotta antifascista: dalla strage di via Niccolò dell’Arca al coraggio di Michele Romito e del popolo di Bari vecchia, dal primo congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale nel Teatro Piccinni alle voci libere di Radio Bari e l’impegno di Casa Laterza e degli intellettuali del circolo di Benedetto Croce.
Stasera un nuovo momento per ricordare Benedetto Petrone si terrà in piazza Chiurlia, insieme all’Anpi. «Vorrei che vengano tanti giovani per discutere delle ingiustizie che stanno accadendo in tutto il mondo – ha affermato Porzia Petrone -. Mi piacerebbe farlo proprio con loro, che sono il nostro domani e che dovranno fare in modo che ci siano sempre meno ingiustizie nel mondo», ha concluso.