Si sono conclusi i lavori di riqualificazione del faro di San Cataldo, a Bari, che presto ospiterà il Museo della radio e dei fari costieri.
I lavori, dell’importo complessivo di 510mila euro, hanno consentito da un lato di conservare i caratteri materici e tipologici di un bene culturale vincolato qual è il faro, dall’altro di ripristinare quegli aspetti distributivi originari, rilevati dallo studio della documentazione storica che, a causa di interventi manutentivi successivi, risultavano alterati.
Gli spazi museali sono stati allestiti con pannelli informativi, supporti multimediali, arredi (sedie, scrivanie, schermi, tavolo per riunioni) e con alcuni dei pezzi che saranno esposti al pubblico, provenienti dal Museo della radio di Verona, di proprietà della famiglia Chiantera.
All’interno degli spazi riqualificati i visitatori avranno, quindi, la possibilità di conoscere la storia della radio e delle prime trasmissioni radio, e dunque la figura di Guglielmo Marconi, che effettuò il primo collegamento radiotelegrafico via etere con il Montenegro il 3 agosto 1904 dal faro di San Cataldo, come pure la storia dei fari e delle torri costiere della Puglia.
Il pubblico del Museo avrà la possibilità di visitare il faro di San Cataldo grazie alla collaborazione tra il Comune di Bari, la Marina militare e gli esperti tecnici che già organizzato visite guidate.
L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione di una parte del faro rientra nel progetto “CoHeN – Coastal Heritage Network” finanziato nell’ambito della quarto targeted call per progetti strategici del Programma Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020, di cui la Regione Puglia è unico partner italiano.