Bari sta vivendo un aumento dei prezzi delle case in vendita. A certificarlo è il centro studi di Tecnocasa che ha rilevato, per il primo semestre del 2023, un aumento dei valori generali del capoluogo dell’1,8%.
Ma la situazione è diversa a seconda della zona considerata. Gli aumenti maggiori si registrano infatti nell’area del centro cittadino. Soprattutto nel Borgo Antico, i prezzi sono aumentati addirittura del 6,3%, anche se sono stabili quelli di Murat. La crescita dei flussi turistici in città, di italiani e stranieri, determina una forte domanda di abitazioni da destinare all’affitto turistico soprattutto nella zona di Bari vecchia, appunto. In più la riqualificazione di due spiagge, Pane e Pomodoro e Torre Quetta, ha reso la zona un centro della movida barese.
Molti investitori acquistano interi palazzi per ristrutturali e ricavare strutture turistiche. Quasi sempre si opta per case d’epoca, tipiche del luogo, che devono essere sottoposte ad interventi di ristrutturazione. Una soluzione da ristrutturare costa intorno a 1800 al metro quadrato ma si toccano valori da 3000 a 4000 euro al metro quadro per le soluzioni che danno sul lato della Muraglia e da cui è possibile godere della vista mare. Murat è più scelto dalle famiglie anche per i tagli più ampi che offre risalendo all’epoca fascista. Si toccano punte di 4mila euro al metro quadro per gli immobili che si trovano in via Sparano.
Continuano i lavori per il waterfront, per l’interramento della linea ferroviaria e il futuro restyling di piazza Umberto, il polmone verde più importante della città. Il mercato degli affitti mette in evidenza un aumento dei canoni dovuto a una forte domanda e a una offerta sempre più esigua perché sottratta dal canale turistico. Per un bilocale si possono spuntare anche 600-700 euro al mese. Si segnala lo sbarco in città di importanti marchi della ristorazione come Starbucks. Si attende in futuro una maggiore regolamentazione degli affitti turistici che potrebbe scremare il mercato garantendo la sopravvivenza al target turistico ricettivo medio alto e comunque gestito da operatori professionisti.
Si registra, invece, una leggera diminuzione dei prezzi a Poggiofranco, dovuta da un lato all’aumento dei tassi di interesse e dall’altro alle compravendite fatte da investitori alla ricerca di tagli di ampia dimensione, destinati poi a frazionamenti. La maggior parte delle compravendite proviene da famiglie realizzano acquisti migliorativi e che di Poggiofranco apprezzano la presenza di aree verdi, la facilità di parcheggio e la vicinanza al centro. Nel cuore della parte storica di Poggiofranco ci sono stabili prestigiosi, dotati di portineria e posto auto e che si compravendono a 3mila euro al metro quadro. Esiste poi un quartiere di tipo medio degli anni ’70, le cui abitazioni sono valutate a 1700-1800 euro. A vendere sono soprattutto persone che hanno necessità di farlo. Aumentano nella zona coloro che acquistano o affittano per realizzare B&B. Questo sta determinando una carenza di offerta locativa contro una domanda decisamente elevata.