Bari, commercianti al collasso: «Senza aiuti chiudiamo»

Il 90% dei commercianti baresi sono al collasso e si preparano alla serrata. A lanciare l’allarme è la Fiepet Confesercenti, che in queste ore ha annunciato lo stato di agitazione delle attività commerciali del capoluogo pugliese, disposte a sospendere l’attività in assenza di sostegni concreti: «Se il governo non batte subito un colpo (ma di quelli forti, non contentini) per il pagamento delle bollette energetiche delle piccole e medie imprese, il 90 per cento di queste sono disposte a chiudere e sospendere le proprie attività a oltranza», minaccia Antonello Magistà, coordinatore provinciale della Federazione italiana esercenti pubblici e turistici di Confesercenti.

Non sembrano infatti fermarsi gli aumenti dei costi di luce e gas, che stanno seriamente mettendo a rischio la sopravvivenza di numerose attività commerciali. E come se non bastasse si preannuncia un autunno difficile con ulteriori rincari previsti per il mese di ottobre. Bollette mediamente triplicate e, in alcuni casi, persino quintuplicate, che stanno portando l’intero sistema economico al collasso: «È assolutamente impossibile – sottolinea il coordinatore provinciale della Fiepet – continuare a lavorare tra enormi sacrifici senza produrre profitti, ma al contrario producendo perdite, combattendo contemporaneamente con la diminuzione della clientela, la contrazione della spesa, l’inizio dei rimborsi degli “aiuti” Covid, la diminuzione fisiologica dei flussi turistici e l’aumento delle materie prime».

La richiesta di Magistà è che, a poche settimane dal voto, la crisi che attanaglia le attività commerciali (e più in generale tutto il Paese) passi in primo piano rispetto alla battaglia politica: «La vita commerciale di una grossissima fetta del tessuto produttivo italiano, rappresentato da piccole e medie imprese è seriamente a rischio. Non è più tempo di tergiversare. I sacrifici di una vita e il nostro futuro sono in bilico: fermate la campagna elettorale e trovate una soluzione seria!» conclude il coordinatore della Federazione, alla cui voce si aggiunge quella di Raffaella Altamura, numero uno di Confesercenti Bari: «Sinora – ha detto la presidente – il periodo estivo, grazie ai flussi turistici e agli eventi organizzati nelle città consentiva agli esercenti di creare una sorta di salvadanaio per i periodi più difficili, in particolare ottobre e novembre. Ora – aggiunge – gli incassi maggiori derivanti dal lavoro estivo serviranno solo a contrastare gli aumenti e forse nemmeno basteranno».

«Siamo di fronte – conclude la presidente – alla concreta ipotesi che il peggio debba ancora arrivare. Proprio per questo gli aiuti del Governo non sono solo necessari, ma improcrastinabili».

Ma a rischio non sono solo le attività commerciali. Anche i servizi pubblici sono a repentaglio, come ha annunciato ieri il sindaco di Bari Antonio Decaro: «Rischiamo di non poter accendere i riscaldamenti o di tagliare i servizi sociali» ha detto il primo cittadino, anche lui preoccupato per i costanti e ininterrotti aumenti dei costi dell’energia.

Nel frattempo a Palazzo di Città si è stato deciso di rinunciare all’illuminazione dei monumenti cittadini.

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