Sono dieci le opere dipinte sulle rigide architetture rettangolari e ripetitive delle abitazioni popolari del San Paolo. Un dialogo tra arte pubblica e città per sensibilizzare cittadinanza e residenti del quartiere sul valore di questa iniziativa sviluppata con il progetto Qm San Paolo che ha dato colore e calore a tre strade del quartiere via Saverio Altamura, via Giacomino Pugliese e via Andrea Miglionico.
Gli artisti coinvolti solitamente scelgono edifici isolati per i loro dipinti murali ma per questa occasione hanno preferito la densità delle opere perché con le loro opere non hanno dipinto solo le case dei residenti ma anche le loro vite. Oggi in queste vie si può ammirare un museo a cielo aperto. Tutto questo grazie alla street art, uno strumento di bellezza in grado di migliorare il contesto fisico e sociale per stimolare un maggior senso di appartenenza della comunità.
«Per noi – spiega il sindaco Antonio Decaro – è anche l’occasione di tornare a fare comunità nelle zone che chiamiamo ancora periferie. Ci serve per dare un senso di identità, per ricostruire la comunità e serve anche a noi istituzioni per renderci conto di quelli che sono i problemi del quartiere. Una delle questioni che abbiamo definito per esempio sono le proprietà pubbliche. C’è sempre stata una diatriba tra il comune e l’Arca anche sulle aree pubbliche. Alcune riflessioni le abbiamo definite e stiamo iniziando a fare dei lavori di riqualificazione. Nel mese di novembre finiscono i lavori per la pubblica illuminazione e inizierà il Piano Periferie, quasi 15 milioni di euro per rifare, strade, aree ciclabili, giardini, rotatorie. La rotatoria di Caposcardicchio. Questo quartiere deve avere la sua identità con i playground all’aperto, i parchi giochi per i bambini, le attività culturali. Non bisogna andare necessariamente in centro per ottenere tutto questo. I servizi devono stare qui».
Il progetto Qm San Paolo è stato curato dall’associazione Mecenate 90 ed Ecomuseo Casilino. Dieci gli artisti coinvolti di cui 5 pugliesi, 3 italiani e due internazionali provenienti da Amsterdam e Francia. Rizek, Giovanni Chiantera, Mattia Lorusso, Davide Casavola, Francesco Ferreri a.k.a. Chekos, Felice Limosani, Nicolò Loprieno a.k.a. Skolp, Caktus& Maria, James Reka (Australia), Christian Guemy a.k.a C215, Gionata Gesi a.k.a. Ozmo, Hogre.
«I cittadini ci hanno accolto in maniera straordinaria – spiega il segretario generale di Mecenate 90 Ledo Prato – All’inizio erano un po’ diffidenti perché continuavano a dirci che non erano queste le cose importanti, ma le strade ed i rifiuti. Poi piano piano si sono aperti sempre di più ed hanno cominciato a incontrare personalmente gli artisti che hanno dipinto le facciate dei palazzi, li hanno accolti nelle loro case e gli hanno offerto da mangiare. Così è nato un rapporto bellissimo con loro e con i più giovani che sono stati i veri grandi protagonisti di questo intervento».