Bari, alla “Ripartenza” tutti in ginocchio da Leccese: «Un taglio alle piste ciclabili»

“In ginocchio da te”, cantava Gianni Morandi. Soundtrack perfetta al teatro Petruzzelli, per il momento più drammatico di questa “Ripartenza” di Nicola Porro – dove la parola “dramma” prende accezione esilarante – che ha visto lo speaker radiofonico più famoso d’Italia, Giuseppe Cruciani, in ginocchio davanti al neo sindaco di Bari, Vito Leccese. Tutto per una pista ciclabile. Cruciani, che le biciclette proprio non può vederle, si è platealmente prostrato ai piedi del primo cittadino che, già qualche giorno fa, aveva dichiarato l’intento di “rivedere qualcosa” riguardo le ciclabili del capoluogo. E il pubblico applaude. Ma al conduttore de “La Zanzara” non basta, incalza, istrionico, gasato, insiste: «Sindaco ora ci deve promettere che non metterà mai a Bari questa stronzata dei 30 km/h in città». Tripudio di applausi. Rischio standing ovation altissimo. Leccese nicchia, sorride e lo spettacolo continua. Show must go on. “La Zanzara nella Zuppa”, il commento del duo Porro-Cruciani alle prime pagine dei principali giornali nazionali è l’incipit, bollente, di una giornata lunghissima nel teatro barese. L’ora è piacevole e passa in fretta. E il tempo, si sa, vola quando ci si diverte.

Il duo

Fossero una coppia d’attacco sarebbero Milito-Eto’o: gol, spettacolo, titoli e tanti assist. Proprio da uno di questi nasce l’abbraccio virtuale di Cruciani a Papa Francesco e al suo «aver sdoganato la parola frociaggine». «La parola “frocio” ha una accezione negativa? No, questa è una parola meravigliosa, soave, tenera e rotonda. Invece la parola gay è terribile, asettica e anglosassone, come direbbe Feltri. Un grande scrittore napoletano, Paolo Isotta, non voleva essere chiamato né gay né omosessuale, ma “ricchione”». La solita battaglia di Cruciani al politicamente corretto. Picchi altissimi si raggiungono anche con la goliardica proposta di Parenzo direttore del Tg1:«“Il direttore di Rainews è stato attaccato per non aver coperto le elezioni in Francia. Ma se la Meloni fosse di larghe vedute e non dovesse occupare i posti come tutti, dovrebbe regalare la Rai alla sinistra». E ancora: «Al Tg1, David Parenzo, al Tg2, Concita De Gregorio, al Tg3, Lilli Gruber. Bellissimo, avere ogni giorno la Rai che bombarda sul governo, sarebbe straordinario», conclude tra le risate Cruciani.

Gli ospiti

A seguire una lecture dell’attrice e conduttrice televisiva Benedetta Mazza sul ruolo delle donne nella cultura e giornalismo italiano. Poi la tavola rotonda per l’Italia con tanti ospiti di rilievo. Il pomeriggio arriva Sgarbi, con delle letture dal suo ultimo libro “Arte e fascismo” ed un romantico momento amarcord, dagli “Sgarbi quotidiani” chiusi per eccesso di querele (circa 670), fino alla finestra di quello che fu il suo appartamento «nel campanile di Piazza Navona, tempio della mia conoscenza e della mia vita amorosa». Poi ancora la tavola rotonda “Made in Italy” con tanti importanti industriali italiani. Per ultima l’intervista di Porro al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Giù il sipario ed arrivederci all’anno prossimo.

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