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Bari, addio a Maria Elena Barile: ha sfidato la sclerosi con il sorriso

Bari dice addio a Maria Elena Barile, che ha fatto della sua lotta alla sclerosi multipla una ragione di vita. «Mi sono chiesta spesso cosa fosse meglio per te e, alla fine, ho capito che quel contava era solo quel che tu desideravi - afferma sua figlia Rita, che a un messaggio sui social affida…

Bari dice addio a Maria Elena Barile, che ha fatto della sua lotta alla sclerosi multipla una ragione di vita. «Mi sono chiesta spesso cosa fosse meglio per te e, alla fine, ho capito che quel contava era solo quel che tu desideravi – afferma sua figlia Rita, che a un messaggio sui social affida il suo ricordo – Fino a quando tu avresti espresso la volontà di vivere, io avrei fatto di tutto per aiutarti a restare in vita e, in caso di fallimento, avrei sofferto senza sosta». Maria Elena aveva 60 anni ed era su una sedia a rotelle da oltre 30, ma non si è mai arresa alla malattia. I funerali si svolgeranno questo pomeriggio nella parrocchia di San Ferdinando, in via Sparano a Bari.

Il ricordo

«La fortuna per me è essere viva», affermava Maria Elena, «poter godere del sole e del mare». Della sua storia ha raccontato il giornalista Onofrio Pagone, che ha scelto di farlo nel suo libro “Più di una regina”, ma la sua vita era diventata anche uno spettacolo teatrale messo in scena dai giovani talenti pugliesi under 30.

«Il tuo sorriso è la nostra cura. Solo il tuo sorriso può lenire il dolore», scrive l’autore che a Facebook affida il suo saluto a Maria Elena. «Per la prima volta, però, anche tu ti eri stancata di tutto questo dolore, hai superato qualsiasi limite umano di sofferenza – prosegue ancora Rita – Mi hai detto chiaramente che non ce la facevi più, che volevi volare in cielo. È così è stato: hai deciso tu anche stavolta, come sempre. Non hai perso la battaglia contro il tuo male, hai solo deciso che era ora di dargliela vinta perché la tua missione su questa terra l’avevi superata a pieni voti».

Tre anni fa è stata protagonista di una disavventura a lieto fine, quando le fu rubata l’auto, una Fiat Doblò, l’unico mezzo che le permetteva di essere autonoma. Poche ore dopo il furto la figlia aveva lanciato un appello su Facebook e, incredibilmente, la richiesta è andata a buon fine e i ladri hanno riconsegnato l’auto con tanto di biglietto di scuse: «Anche noi abbiamo un cuore. Scusateci».

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