Bari, 2mila persone in corteo per la pace: «Basta guerre, occupazioni e oppressioni»

Circa duemila persone, stando ai dati riferiti dagli organizzatori, hanno sfilato stamattina per le strade di Bari per chiedere la pace in Palestina.

Partito da piazza Diaz, il corteo è proseguito sul Lungomare fino a raggiungere piazza della Prefettura sul centrale corso Vittorio Emanuele.

La manifestazione è stata organizzata dal comitato per la pace della Terra di Bari con la partecipazione della comunità palestinese di Puglia e Basilicata e di una cinquantina di sigle appartenenti a gruppi pacifisti, cattolici, sindacati che hanno esposto bandiere della Palestina e della pace e scandiscono in coro slogan come “Palestina libera” e “Israele via via, Palestina terra mia”.

Nel corso della manifestazione si è tenuto anche un flash mob che segue quello di ieri quando decine di donne, vestite di nero e con un fagotto bianco tra le braccia, tra via Sparano e corso Cavour, hanno rievocato il massacro di bambini sulla striscia di Gaza.

«Scendiamo in piazza, senza se e senza ma, per chiedere un immediato cessate il fuoco e una tregua umanitaria», ha sottolineato Francesca Bottalico, assessora all’Accoglienza e all’Integrazione del Comune di Bari, che stamattina ha partecipato alla manifestazione. «Da quel tragico 7 ottobre sono trascorse cinque settimane interminabili di nuove uccisioni, distruzioni e disumanità. L’astensione dell’Italia e di parte del mondo occidentale è inaccettabile. Le armi devono tacere subito. Basta guerre, basta occupazioni e oppressioni. Vogliamo una pace giusta», ha proseguito.

«La politica deve avere il coraggio di chiedere la pace. Per questo chiederemo al consiglio comunale di mettere all’ordine del giorno la richiesta per il cessate il fuoco, al di là dell’appartenenza politica, senza se e senza ma». Ha detto nel suo intervento Bottalico. «La pace ha bisogno della faccia di ognuno di noi – ha aggiunto – ha bisogno di non nascondersi e non astenersi ma di lottare per gli uomini e le donne, per il diritto alla vita. La guerra non è lontana, tutti abbiamo il dovere di essere costruttori di pace, insieme».

Nunzio Nardulli, portavoce del comitato per la pace in Palestina di Bari ha chiesto «che l’Italia, che ha una grande tradizione di amicizia con il mondo arabo, prenda una posizione chiara per chiedere il cessate il fuoco immediato e per condannare la rappresaglia collettiva sulla popolazione civile iniziata dal governo Netanyahu. L’Italia – ha concluso – dovrebbe farsi promotore dell’avvio di una conferenza di pace per la cessazione del massacro del popolo palestinese insieme alla comunità internazionale. Oggi in piazza ci sono migliaia di persone che chiedono questo».

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