Sedici furti di cavi di rame negli ultimi 50 giorni, in qualche caso anche per due volte nella stessa giornata con pesantissime ripercussioni sulla circolazione ferroviaria. È quanto denunciano da Ferrotramviaria che ha sottoposto la questione all’attenzione della Prefettura di Bari, della Questura del capoluogo, della Polizia ferroviaria e naturalmente anche della Regione Puglia.
Tre dei furti si sono verificati negli ultimi tre giorni, l’ultimo questa mattina ha riguardato gli impianti di segnalamento nella zona di Fesca, a Bari, esattamente come tutti quelli di giugno, da giovedì 13 in poi, dopo una fase di “pausa” rispetto agli episodi di maggio. Inevitabili le ripercussioni sulla circolazione dei treni.
«Le ripercussioni sul servizio ferroviario risultano essere gravose e onerose», sottolinea il direttore generale Massimo Nitti. «Gli episodi – spiega – si sono registrati in un primo momento sulla tratta Bitonto-Terlizzi mentre in questa fase tutti nell’ambito del piazzale di Fesca San Girolamo, talvolta in galleria. Inutile aggiungere che le conseguenze pesano enormemente sulla qualità del servizio fornito, ma anche sulla vita dei viaggiatori, che si trovano ad affrontare forti ritardi ed inevitabili soppressioni delle corse». Peraltro, evidenzia Nitti, le ripercussioni riguardano il «collegamento ferroviario per l’aeroporto internazionale “Karol Wojtyla”, in un periodo dell’anno in cui si registra già un forte incremento di viaggiatori».
Nitti rivolge un appello alle istituzioni: «Abbiamo bisogno dell’aiuto delle autorità competenti anche per non compromettere l’immagine della Puglia proprio all’alba della stagione estiva e quindi dell’arrivo di centinaia di migliaia di turisti. Oltre, naturalmente, ai nostri viaggiatori abituali, che non vanno dimenticati e che non meritano di restare vittime di questi eventi criminosi».
Il danno economico per l’azienda è ancora da quantificare, tutti gli episodi sono stati denunciati alle autorità competenti.