A Bari il turismo è in crescita. A certificarlo è Federalberghi Puglia che riporta, in una nota, i dati registrati dalla piattaforma Paytourist, secondo cui le presenze nel capoluogo pugliese sono state 1,4 milioni tra ottobre 2023 e agosto 2024, con più di 3mila strutture ricettive tra alberghiero ed extralberghiero.
E proprio in tema di ricettività, il presidente di Federalberghi Puglia Francesco Caizzi, valuta positivamente «le comunicazioni dal Comune di Bari sia sugli interventi di controllo sia sulle azioni sanzionatorie e di chiusura di numerose attività».
Caizzi evidenzia che «dopo oltre dieci anni di battaglie contro l’abusivismo ricettivo a Bari, finalmente cominciamo a vedere l’alba di un nuovo corso per il turismo cittadino». Il presidente di Federalberghi, però, non esclude che «la ricettività extralberghiera possa attivare altri strumenti poco ortodossi per produrre ancora evasione fiscale e danno erariale». Un sospetto che si «percepisce dai dati» secondo cui «le presenze reali non sembrano equivalenti a quelle dichiarate».
La tassa di soggiorno, per esempio, tra ottobre dell’anno scorso ad agosto 2024, «ammonta a 3 milioni e 100mila euro, dei quali 1 milione e 400mila dagli alberghi (solo 38 strutture per circa 4mila posti letto) e 1milione e 600mila dall’extralberghiero (ben 3.032 strutture) – prosegue Caizzi -. I pernottamenti sono 1milione e 400mila, dei quali 570mila negli alberghi (solo 38 strutture) e 1 milione nell’extralberghiero (ben 3.032 strutture)».
Per Caizzi, «per scongiurare insidie, oltre a continuare con l’azione repressiva e di controllo, si deve lavorare insieme a imprenditori privati e assessorati coinvolti nella gestione del turismo e dell’accoglienza», conclude.
La replica dei B&B: «Rivedere le norme dell’accoglienza turistica»
«Da anni chiediamo di rivedere le norme dell’accoglienza turistica e assistiamo all’incapacità delle istituzioni a convocare le rappresentanze dei due terzi dell’accoglienza ricettiva pugliese: il comparto extralberghiero. Una miopia dettata forse dalla paura di sentire direttamente la voce del territorio che è onesta, competente, affidabile e non legata a nessun colore politico». È quanto sostiene Cinzia Capozza, presidente di Aep, associazione extralberghiero Puglia, replicando a Federalberghi.
In merito alle presunte discrepanze sulla tassa di soggiorno, la rappresentante dei bed & breakfast, evidenzia che Federalberghi ha «attaccato l’ormai temuto comparto extralberghiero accennando a presunte discrepanze tra le presenze dichiarate dagli alberghi e quelle di tutto il comparto extralberghiero. Ignorando di proposito le dichiarazioni lesive e diffamanti per la categoria che non meritano repliche», sottolinea Capozza, è importante ricordare che «il nostro mantra è maneggiare i dati con cura».
Capozzi spiega che «l’imposta di soggiorno richiesta al turista a Bari parte da 4 euro al giorno, con una differenza di 2 euro rispetto alla tariffa d’imposta giornaliera richiesta all’ospite che sceglie le strutture extralberghiere. Caizzi dichiara 570mila pernottamenti negli alberghi. Pernottamenti che avrebbero dovuto produrre circa 2.280.000 euro di imposta di soggiorno, non certo quindi solo 1,4 milioni di euro che dichiara – fa notare Capozzi – e poi evidenzia che i conti non tornano rispetto a quanto versato nelle casse comunali dal comparto extralberghiero. Le moltiplicazioni mal spiegate e i valori assoluti mal calcolati fanno male al brand Puglia tutto. Per esempio – conclude – Federalberghi ricorda che le strutture extralberghiere a conduzione familiare possono esercitare attività di ricettività 270 giorni all’anno? Se non lavori non incassi neanche l’imposta di soggiorno».