Aumentano le navi russe nel Mediterraneo, Guerini: «Tap obiettivo sensibile»

Rafforzare la presenza navale nel Mediterraneo per monitorare i gasdotti e i corridoi per i cavi di trasmissione dati. A cominciare dal Tap. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro della Difesa Lorenzo Guerini al simposio internazionale delle marine in corso a Venezia.

L’infrastruttura che passa per la Puglia, può diventare un obiettivo strategico visto quanto accaduto con il Nord Stream e l’intensificarsi della presenza di navi russe nel Mediterraneo. «Navi, sommergibili, sonar, robot, ma anche aerei sorvegliano le aree sensibili – ha spiegato Guerini-. Nelle acque di San Foca, ad esempio, dove arriva il terminale del Tap, nei giorni scorsi è stata avvistata la nave appoggio Anteo, della Marina Militare, in grado di intervenire fino a 300 metri di profondità e dotata di un minisommergibile, campana di salvataggio e veicoli robotici autonomi e filoguidati. A bordo ci sono gli specialisti del Comsubin, reparto d’elite della forza armata. Altra unità coinvolta è il cacciamine Numana».

Il pericolo è legato alla presenza dei russi, come ha rilevato il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Enrico Credendino. «È una diretta conseguenza della guerra – afferma -. Noi stiamo pattugliando. Per il nostro Paese ci siamo. In questi giorni è in corso la “Mare aperto”, la più grande esercitazione della Marina annuale, che dura tutto il mese di ottobre. Quindi tutta la flotta, aerei, sommergibili, navi e i nostri marines, sono in mare».

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