«La Puglia è una delle Regioni con il numero più alto di cave e aziende che svolgono l’attività estrattiva. La normativa, però, inizia a scricchiolare e a creare incertezze interpretative non solo per gli operatori del settore, ma anche per il settore pubblico». Ad affermarlo è Stefano Lacatena, consigliere regionale pugliese delegato all’Urbanistica, che annuncia l’avvio di una serie di incontri con l’Anci e le associazioni di categoria «per condividere un percorso di confronto e redigere insieme una proposta di modifica della legge vigente».
Il primo incontro si è tenuto oggi, 24 settembre, ed è emersa la necessità di «valutare di spostare la competenza della Regione dal settore Ambiente a quello dello Sviluppo economico trattandosi di attività imprenditoriali».
Cambierebbe, così, «la prospettiva di approccio alla materia che deve rientrare nella più snella strategia di sviluppo economico», afferma Lacatena, assicurando che «ci occuperemo della questione per dare alla Puglia una legge chiara, che riordini in modo netto le competenze tra Regione e Comuni, puntando a snellire e accelerare le procedure autorizzative che oggi possono arrivare persino a bloccare diverse realtà che operano da decenni. Sono solo alcune delle criticità snocciolate e da oggi, quindi, parte un lavoro partecipato per definire una visione comune e tradurla in un testo di legge», conclude.