Il centro sociale Askatasuna di Torino, in corso Regina Margherita, è stato sgomberato. L’operazione della Digos, supportata da polizia e carabinieri, rientrerebbe nell’ambito dell’inchiesta sugli assalti alla sede del quotidiano “La Stampa”, alle Ogr e alla società Leonardo, avvenuti durante le manifestazioni dei mesi scorsi.
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, afferma sui social che dallo Stato è arrivato «un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese».
Contestualmente, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha annunciato l’immediata interruzione del patto di collaborazione siglato in primavera, che mirava a trasformare lo stabile occupato dal 1996 in un “bene comune”. «La Prefettura ha comunicato alla città l’accertamento della violazione delle prescrizioni relative all’interdizione all’accesso ai locali. Tale situazione configura un mancato rispetto delle condizioni del patto che pertanto è cessato», ha precisato il primo cittadino.
Le forze dell’ordine, dopo aver effettuato perquisizioni all’interno della struttura e nelle abitazioni di alcuni militanti e collettivi studenteschi, hanno proceduto a murare gli accessi dell’edificio.
Gli attivisti hanno denunciato l’operazione attraverso i propri canali social, segnalando l’interruzione delle forniture idriche e il massiccio dispiegamento di idranti e camionette per bloccare le vie limitrofe.
Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, ha sottolineato in una nota la fermezza dell’azione: «Lo Stato ha deciso di passare all’azione in modo deciso e concreto. Le autorità competenti sono pronte a ristabilire legalità e ordine in una situazione che ha superato ogni limite tollerabile».
L’inchiesta della Procura di Torino prosegue per fare luce sulle responsabilità dirette degli assalti che hanno colpito le istituzioni e le testate giornalistiche cittadine.










