La Giunta regionale pugliese ha approvato, nei giorni scorsi, l’atto di programmazione del Fondo per le non autosufficienze per il triennio 2022-2024.
Un’iniziativa, spiega l’assessora regionale al Welfare, Rosa Barone, che «dimostra come la Puglia non solo stia dando completa attuazione alle linee guida nazionali in materia, ma abbia anche precorso i tempi nel quinto Piano regionale delle Politiche sociali presentato lo scorso anno, dando centralità all’integrazione socio-sanitaria, ai progetti di vita indipendente e alla presa in carico multidisciplinare. Il tutto con le risorse del piano, ma anche con fondi europei e risorse proprie».
Oltre alle risorse previste dal Piano nazionale per le non autosufficienze, pari circa 175 milioni di euro per un triennio, la Regione Puglia, grazie al bilancio autonomo e ai fondi europei, ha dato vita ad iniziative innovative per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità e dei loro familiari a 360°.
«Nel piano regionale delle Politiche sociali – spiega l’assessora Barone – si ritrovano già le linee principali di intervento promosse dal Pnna 2022-2024, in particolare per il potenziamento e la sistematizzazione dei presidi di welfare di accesso e presa in carico personalizzata e integrata, che partono dalla fase di prima accoglienza (Pua) e arrivano alla prima valutazione e alla valutazione multidimensionale, fino a giungere alla presa in carico personalizzata attraverso il Pai. Abbiamo lavorato – prosegue Barone – per il consolidamento del sistema di offerta domiciliare; il rafforzamento di attività di integrazione sociale dei minori con disabilità; l’implementazione delle misure di continuità assistenziale, anche attraverso la riprogettazione di forme di assistenza indiretta e personalizzata. Abbiamo rafforzato il personale degli Ats, un’azione che troverà prosecuzione con il ricorso alle risorse del Fna».
Tra le iniziative previste: il potenziamento dei progetti di vita indipendente, mediante un investimento annuo pari al doppio di quello precedente. L’obiettivo è il consolidamento di un modello di presa in carico alternativo a quello solo assistenziale, perché rivolto in primis a favorire l’inclusione sociale e l’autonomia di persone con disabilità gravi al fine di promuovere percorsi di studio, di lavoro, di partecipazione alla vita sociale della comunità locale, e allo stesso tempo favorire il permanere nel proprio contesto di vita. Si è per la prima volta posta l’attenzione al tema del turismo accessibile mediante l’approvazione del Progetto “C.Os.T.A.”, che prevede la realizzazione di infrastrutture e l’organizzazione di servizi accessibili e la promozione di offerta turistica accessibile ed inclusiva, anche attraverso tirocini lavorativi per persone con disabilità.
Per sostenere l’attività scolastica dei minori con spettro autistico sono stati potenziati i gli sportelli nelle scuole polo pugliesi con avviamento di attività formative specifiche rivolte al personale delle scuole e dell’integrazione scolastica, sono stati finanziati i servizi di integrazione scolastica ed extrascolastica comunale anche mediante attivazione di percorsi di assistenza alla socializzazione dedicati ai minori e all’età di transizione fino ai ventuno anni. Si è dato vita a progetti di integrazione scolastica per alunni con disabilità visiva, con la dotazione di attrezzature tecniche e sussidi didattici per l’integrazione scolastica e per le attività collegate, nonché l’attribuzione di assegni di studio per limitare l’aggravio economico derivante dalla frequenza della scuola media superiore e dell’università.
È stata promossa l’istituzione del Centro Regionale dell’Audiolibro, sottoponendolo alla vigilanza dell’Assessorato al Welfare: un servizio rivolto a coloro i quali, per patologia o per l’età avanzata, hanno gravi problemi di vista.
È stata finanziata l’attivazione di capillari servizi di interpretariato nei luoghi chiave – nelle pubbliche amministrazioni, nelle strutture socio sanitarie, nei tribunali, sia in presenza sia mediante l’utilizzo di innovative piattaforme digitali con l’obiettivo di abbattere le barriere della comunicazione e garantire pienamente i diritti di cittadinanza delle persone sorde.
«Stiamo lavorando per offrire servizi sempre più adeguati ed efficienti – conclude l’assessora Barone – superando le iniziative di sostegno basate sui meri trasferimenti monetari in favore dell’offerta diretta di servizi. Vogliamo valorizzare il ruolo del caregiver e aumentare le risorse e l’assistenza».