È stato presentato oggi a Ecomondo, l’evento internazionale sulla transizione ecologica in corso a Rimini, il Water Safety Plan di Acquedotto pugliese (Aqp).
Nel panel Water for Life, dedicato alle città resilienti e alla gestione sostenibile dell’acqua, è stato illustrato il piano sulla sicurezza delle acque basato sul calcolo preventivo dei potenziali rischi in tutta la filiera idro-potabile. Protagonisti dell’incontro esperti relatori del mondo istituzionale e professionale.
Aqp ha anticipato l’applicazione delle norme sulla sicurezza dell’acqua di cinque anni e già dal 2018, con un primo progetto pilota, ha implementato sulla sua rete un Water Safety Plan.
Il Piano, che ha un orizzonte a gennaio 2029 per l’applicazione su tutta la rete, si basa su un sistema di mappatura e analisi dei dati che permette anche di garantire un’elevata qualità dell’acqua: la Puglia, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, presenta un tasso di conformità dell’acqua potabile del 99,1%, superiore alla media italiana (98,9%). Un dato frutto di investimenti e monitoraggi costanti.
Nel solo 2023 i parametri chimici e microbiologici monitorati sono stati 1,6 milioni su oltre 50mila campioni prelevati.
«Partendo nel 2018 dalla filiera pilota del Pertusillo siamo stati tra i primi ad attivarci in Italia, dove le norme sui Piani di sicurezza dell’acqua sono state recepite ad aprile 2023», spiega la direttrice generale di Aqp, Francesca Portincasa. «In un sistema fortemente interconnesso come il nostro, con 6 schemi idrici che ci rendono un unicum in Europa – aggiunge -, questo farà una forte differenza in positivo».
In occasione del panel, Portincasa ha consegnato il riconoscimento internazionale dedicato alla sostenibilità Water for Life Aqp Award, giunto alla terza edizione, alla città di Copenaghen: da un punto di vista della gestione dell’acqua, la capitale danese si presenta come un case study per le pratiche di raccolta dell’acqua piovana e il suo successivo utilizzo per scopi civili, ad esempio l’irrigazione, lo scarico dei servizi igienici e la pulizia delle strade.
Le attività hanno incluso la costruzione di infrastrutture verdi, quali tunnel sotterranei di accumulo, così come lo sviluppo e riprogettazione di parchi e aree naturali adatti per poter fungere da bacini idrici.
Questi interventi sono stati combinati con la progettazione e uso dei tetti verdi dove la vegetazione ha il compito di assorbire l’acqua.
Copenaghen, commenta l’assessora all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani, «dimostra come le città possano diventare più resilienti attraverso l’innovazione, la sostenibilità e il coinvolgimento della comunità. Quello che anima entrambe le nostre realtà – aggiunge – è una chiara, condivisa e diffusa consapevolezza dei rischi climatici e degli impatti che ci hanno spinto a creare un modello di resilienza per la gestione dell’acqua, valido esempio anche per altri contesti operativi. Sebbene i contesti climatici e geografici siano diversi, i principi fondamentali della resilienza urbana e della gestione sostenibile dell’acqua possono essere adattati reciprocamente. La Puglia, con il suo impegno nella gestione sostenibile dell’acqua, rappresenta un esempio di come queste strategie possano essere adattate e applicate in altri contesti», conclude Triggiani.