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Apulia film commission: slitta a settembre il Cda sul caso Dellomonaco

È stata rinviata al 9 settembre l’assemblea dei soci di Apulia Film commission convocata lo scorso 25 agosto. Alla base del rinvio un disguido burocratico da parte del Cda dell’agenzia cinematografica che ha riunito l’assemblea in videoconferenza, da remoto, ma senza accorgersi che non è più possibile effettuare riunioni a distanza dopo la scadenza il…

È stata rinviata al 9 settembre l’assemblea dei soci di Apulia Film commission convocata lo scorso 25 agosto. Alla base del rinvio un disguido burocratico da parte del Cda dell’agenzia cinematografica che ha riunito l’assemblea in videoconferenza, da remoto, ma senza accorgersi che non è più possibile effettuare riunioni a distanza dopo la scadenza il 31 luglio del decreto cura Italia per l’emergenza Covid. E così è partita una nuova lettera di invito ai comuni e alla regione Puglia che controlla il 90% di Apulia Film.

Oggetto dell’assembla l’esame e la risoluzione del caso Dellomonaco, la presidente dell’agenzia, finita lo scorso giugno al centro di una violenta polemica con il resto del consiglio di amministrazione. Uno scontro verbale con successiva denuncia della presidente nei confronti del resto del Cda a cui ha fatto seguito un’indagine interna da parte del collegio dei revisori. Questi ultimi qualche settimana fa decretarono l’impossibilità di riunirsi per il Cda di fatto paralizzato dai dissapori interni. Di qui la decisione che dovrà prendere l’assemblea il nove settembre per rimettere ordine nell’agenzia cinematografica.

Due le ipotesi sul tappeto: rimuovere la presidente a seguito delle verifiche effettuate dai sindaci che avrebbero accertato l’infondatezza delle accuse rivolte da Dellomonaco al vice presidente Ettore Sbarra ed ai consiglieri Carmelo Grassi, Ettore Sbarra e Giandomenico Vaccari, tutti ad eccezione della consigliera Samarelli che si dichiarò estranea alla rissa verbale.

In alternativa un nuovo azzeramento del Cda lasciando al suo posto la Dellomonaco. Opzione quest’ultima residuale considerando le valutazioni del collegio dei sindaci che sarebbero concordi nel ritenere infondate le accuse della presidente. Nel caso di una sua sostituzione, tuttavia, l’agenzia cinematografica resterebbe in attività fino a febbraio 2023, data di scadenza dell’ente di stretta emanazione della regione Puglia chiamata in ogni caso a dire l’ultima parola.

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