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Apulia film commission: le accuse di Dellomonaco in un verbale depositato in Commissione regionale

Parla di «criticità riscontrate nel corso della mia presidenza»; di «una concentrazione di deleghe e poteri in capo alla direzione generale, che creano una reale paralisi dell'attività dell'Ente». Accusa il direttore generale, Antonio Parente, di «mancata produzione di atti e documenti richiesti», ritenendo «opaca la gestione». E poi riferisce di un bando 2021 a sostegno…

Parla di «criticità riscontrate nel corso della mia presidenza»; di «una concentrazione di deleghe e poteri in capo alla direzione generale, che creano una reale paralisi dell’attività dell’Ente». Accusa il direttore generale, Antonio Parente, di «mancata produzione di atti e documenti richiesti», ritenendo «opaca la gestione». E poi riferisce di un bando 2021 a sostegno delle produzioni cinematografiche «pubblicato per appena due settimane ad agosto e poi chiuso senza nessuna pubblicità e senza informativa al presidente».

Sono solamente alcuni dei rilievi contenuti in una relazione di 16 pagine che la presidente di Apulia Film Commission, Simonetta Dellomonaco, ha depositato questa mattina in II commissione del Consiglio regionale pugliese durante l’audizione convocata per fare chiarezza sulla situazione di stallo amministrativo e gestionale in cui verserebbe l’Agenzia regionale, secondo quanto sostenuto dallo stesso Cda e dal collegio dei revisori.

Da quasi un anno, è in atto uno scontro ai vertici di Afc sfociato anche in una denuncia penale che Dellomonaco ha presentato in procura nei confronti di Parente, accusandolo di una presunta aggressione fisica avvenuta al termine di una riunione nel novembre del 2021.

Per questo episodio, Parente è stato sospeso per 10 giorni nella sua veste di dipendente di Afc. Proprio questa situazione di attrito ha già portato il vecchio Cda a dimettersi e a essere sostituito in tre componenti. Ma anche il cambio nel consiglio di amministrazione non sembra essere riuscito a portare la serenità nell’Agenzia.

Anche sui cineporti pugliesi la presidente di Apulia film commission rivolge delle accuse al direttore generale, Antonio Parente: «Mi preme chiarire – si legge – che, con riferimento alla gestione dei Cineporti, così come riscontrabile dall’organigramma attuale della Fondazione, il signor Parente, come dipendente con inquadramento di livello Q2, risulta responsabile quindi della gestione, comunicazione e coordinamento dei Cineporti di Puglia. In tal senso è riscontrabile, oltre che acclarata, una gestione degli stessi a dir poco preoccupante, pericolosa e certamente non in linea con le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro, come più volte denunciato dalla scrivente. È possibile affermare – scrive ancora Dellomonaco – che alcuni di essi sono in completo stato di abbandono come riportato nella cospicua documentazione anche fotografica depositata agli atti del Cda del 14-03-2022. Il Cda da me informato ha deliberato una prima messa in sicurezza dando mandato al Dg, ovvero al dipendente con funzioni di responsabile dei Cineporti, di ripristinare al più presto lo stato dei luoghi e non solo presso il CineLab, ma anche presso gli uffici a noi assegnati dalla Provincia di Lecce, dove sono dislocate le unità lavorative (come da Camera di Commercio), provvedimento non ancora espletato, infatti gli uffici giacciono in condizioni fatiscenti e insalubri e i dipendenti sono temporaneamente in altra sede».

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