Apulia film commission, Confartigianato cinema scrive a Emiliano e Decaro: «recuperare contegno»

Confartigianato Cinema e Audiovisivo Puglia esprime «crescente preoccupazione» per quanto sta accadendo nella fondazione Apulia film commission di cui segnala una «prolungata sospensione dell’operatività» che «sta gettando nello sconforto le numerose imprese pugliesi del settore».

L’organizzazione ha scritto una lettera al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al sindaco di Bari Antonio Decaro, e al Consiglio di amministrazione dell’Apulia film commission, chiedendo che «quanto prima vengano recuperati un più degno contegno e i toni propri dei fisiologici rapporti istituzionali». Il riferimento è alla situazione che si è creata dopo che la presidente dell’Afc, Simonetta Dellomonaco, ha denunciato di essere stata aggredita dal direttore generale della stessa fondazione, Antonio Parente, durante una lite per motivi di lavoro.
Parente è stato sospeso e il Consiglio di amministrazione di Afc (rinnovato di recente) dovrà decidere su una eventuale revoca del suo incarico. Una decisione che il Cda ha rinviato per acquisire nuovi elementi ma è stato accusato di misoginia da Dellomonaco. «Aziende e lavoratori – scrive Confartigianato Cinema e Audiovisivo Puglia – legittimamente invocano un sollecito recupero della normalità, con l’obiettivo di finalizzare celermente le partite pendenti e articolare una proficua pianificazione del futuro. Come se non bastasse questa carenza di certezze e prospettive, l’incessante esposizione mediatica della vicenda a cui da alcune settimane assistiamo, rischia di assestare un colpo mortale all’immagine di un comparto che con tanto lavoro e sacrificio aveva guadagnato credibilita’ e riconoscimento a livello nazionale e internazionale, divenendo un fiore all’occhiello della nostra Regione».
«Il crollo operativo e reputazionale in corso sta cagionando l’allontanamento non solo di quelle produzioni, italiane ed estere, che non vedono ancora liquidate le competenze ormai da tempo dovute – conclude Confartigianato Cinema e Audiovisivo – ma anche di quelle, e non sono poche, che stavano progettando di produrre nel nostro territorio».

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