Andria, una nuova lapide per la piccola Graziella: «Spiega le tue ali di innocenza»

Si è svolta ieri mattina ad Andria la cerimonia per Graziella Mansi, la bambina di otto anni scomparsa e trovata carbonizzata nel boschetto di Castel del Monte nell’agosto del 2000.

Dopo 22 anni finalmente la piccola Graziella ha avuto una sepoltura definitiva all’interno della sua nuova lapide (il cui spazio è stato donato dal Comune di Andria) all’ingresso del cimitero comunale; presenti alla cerimonia il vescovo Luigi Mansi, la sindaca di Andria Giovanna Bruno, le autorità civili, i cittadini ed i familiari della vittima, commossi davanti all’iscrizione funeraria: «Anima bella… liberati, pura nell’eterna luce. Spiega le tue ali di innocenza dove pace e amore vincono la miseria umana».

Durante la cerimonia i cittadini si sono stretti al dolore della famiglia Mansi: un dolore incessante da quel 19 agosto del 2000, una data che ha cambiato per sempre le vite dei familiari della piccola Graziella, abusata e bruciata viva da un branco di cinque ragazzi andriesi di età compresa tra i 18 e i 20 anni che quel giorno scrissero una delle pagine più drammatiche della storia del territorio. Tutti arrestati, di cui quattro condannati all’ergastolo; 30 anni per Pasquale Tortora colui il quale, secondo la ricostruzione ufficiale, avvicinò con un inganno e condusse nel bosco la piccola. Una mostruosità senza logica ed un crimine atroce, consumato dal branco che per gioco ha deciso di bruciare viva una bambina di otto anni. «Giungere a questa sepoltura definitiva era giusto, doveroso e umano farlo; fare memoria collettiva, non con un monumento altisonante ma con una semplice e dignitosa sepoltura in un luogo profondamente significativo: l’ingresso del nostro camposanto, come se fosse proprio Graziella, da qui, ad aspettare e ad accogliere tutti. Lei, che la comunità avrebbe dovuto proteggere, è come se da qui proteggesse ciascuno di noi: chi le porterà un fiore, chi le rivolgerà un pensiero, chi guarderà la sua piccola immagine o chi passerà da questo luogo del cimitero», dichiara la sindaca Giovanna Bruno.

La piccola infatti, con il suo tenero e dolce sguardo, accoglierà i cittadini all’ingresso del cimitero dove è stata realizzata la lapide molto semplice ma significativa: una farfalla che si stacca dalla pietra per spiccare il volo. «È una memoria che ci vogliamo augurare, sia carica di messaggi per il futuro, affinché non accadano mai più vicende di questo tipo, dove la violenza bruta e la cattiveria sopprimono una vita innocente. Questo momento ha un grandissimo valore per la nostra città», afferma il vescovo Luigi Mansi.

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