Tornano a riaprirsi al pubblico, alcuni degli spazi dell’ex macello comunale di via Don Riccardo Lotti, rimessi a nuovo negli anni passati e finalmente tornati alla fruizione della cittadinanza come contenitori culturali. «Un luogo rimasto chiuso per anni a cui pochissimi andriesi fino ad oggi hanno avuto accesso» dichiara Daniela Di Bari, assessore alla Bellezza del Comune di Andria. Lo scorso sabato sera, 17 giugno, questi preziosi spazi culturali sono tornati nuovamente a vivere grazie ad un percorso di residenze artistiche. Il coreografo e danzatore Ahmed Belabbes Khemis ha presentato al pubblico intervenuto, il suo progetto Archétype nato ad Andria, in una prima ricerca artistica durata dodici giorni, in seno al progetto ABITARE | Residenze site specifiche nella città di Andria. Insieme ad Ahmed gli artisti di ABITARE sono stati, Nicolas Grimaldi Capitello con il progetto Hybridus – Petrushk _ Primo studio presso l’Officina San Domenico, Vittorio Pagani e Rebecca Moriondo in “L’ultimo ad averlo visto vivo” presso il Museo Diocesano.
«Andria ospiterà la quarta residenza artistica con Serena Angelini e Giulia Bertoni e il loro progetto “Sameval Coevo, il doppio e lo specchio”. Luoghi che si aprono, energie che si attivano, cittadini che si lasciano coinvolgere. È così che vogliamo Andria e gli andriesi ed è questa la strada su cui proseguiremo» è quanto fa sapere l’assessore Daniela Di Bari.
«Il progetto ABITARE conclude la delegata alla Bellezza- è stato ideato e gestito da Equilibrio Dinamico realizzato col supporto di Comune di Andria, Teatro Pubblico Pugliese e Festival Castel dei Mondi in collaborazione con in collaborazione con area Mediterranea Artisti nei Territori a cura di ResExtensa Dance Company e con il supporto di Museo Diocesano San Riccardo di Andria e Officina San Domenico di Andria».
R.Dal.