Altro che città green: la mobilità rimane il punto debole di Bari. A dirlo è il report “Bari 2030”, realizzato da Legambiente che ha contato il numero di auto di proprietà ogni 100 abitanti, il livello di sicurezza nelle strade del capoluogo, l’utilizzo dei mezzi pubblici e i chilometri di percorsi ciclabili, con risultati tutt’altro che confortanti.
Il dossier, realizzato nell’ambito della campagna itinerante “Clean Cities Campaign 2023” è stato presentato ieri nell’ex Palazzo delle Poste, quinta tappa di un percorso che ha già coinvolto Torino, Genova, Milano e Bergamo. I dati che sono emersi in materia di inquinamento atmosferico e di performance sulla mobilità urbana sono allarmanti. Secondo quanto raccolto dal dossier di Legambiente, nel capoluogo il tasso di motorizzazione rimane stabile ma elevato, con un numero di vetture in circolazione pari a 58 auto ogni 100 abitanti, rispetto al limite indicato che fissa la soglia a 35 su 100. Bocciatura anche per quanto riguarda la sicurezza stradale: per le vie della città si sono registrati 7,91 tra morti e feriti ogni mille abitanti all’anno, mentre l’obiettivo indicato per il 2030 rimane di due. L’utilizzo del trasporto pubblico viene giudicato come “mediocre”, sia per quanto riguarda i mezzi tradizionali sia quelli in sharing (auto, monopattini, biciclette). Il dossier demolisce anche l’immagine di città che dà sempre più spazio alla micro-mobilità, dato che Legambiente conta solo 43 chilometri di percorsi ciclabili realizzati, contro i 430 previsti dal Piano urbano mobilità sostenibile (Pums). Un leggero miglioramento si registra con le linee ferroviarie e il recupero parziale delle ferrovie locali, che tuttavia rimangono con frequenze insufficienti. Di conforto sono solo i dati relativi alla qualità dell’aria. Infatti, sia per quanto riguarda il PM10 che il PM2.5 toccano nel capoluogo pugliesi livelli consoni a quelli suggeriti dall’Unione europea, rispettivamente 23 mg/m3 anziché 40 e 13 ug/m3 anziché 25. Ma anche questa resta una vittoria a metà: per quanto riguarda l’NO2, il livello resta di due punti su rispetto alla soglia limite 22 mg/m3 anziché 20.
«Per fare del capoluogo pugliese una vera clean city – ha affermato il responsabile mobilità di Legambiente, Andrea Poggio – è necessario rendere le strade sicure e i servizi accessibili a tutti. Bisogna moderare la velocità stradale per ridurre la gravità degli incidenti, ma anche disegnare percorsi prioritari ciclo-pedonali e zone scolastiche, promuovendo bici e monopattini in sharing».