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Agropirateria: l’olio pugliese è il più taroccato d’Italia sul web

«L’olio pugliese è il prodotto agroalimentare più taroccato d’Italia sul web nel 2021, proprio quando i consumi delle famiglie di olio extravergine sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco». Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in base al rapporto 2021 dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, da…

«L’olio pugliese è il prodotto agroalimentare più taroccato d’Italia sul web nel 2021, proprio quando i consumi delle famiglie di olio extravergine sono in crescita sull’onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco». Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in base al rapporto 2021 dell’Ispettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole, da cui emerge che on line sono stati eseguiti 230 interventi contro prodotti truffaldini venduti con la dicitura “olio di Puglia”.
Le brutte copie dell’olio pugliese sono solo alcune delle truffe sulle specialità Made in Italy smascherate nel 2021 sulle piattaforme di vendita on line, dove spicca anche la lenticchia di Altamura: «Con i prodotti che sfruttano l’italian sounding, un business che fattura nel mondo oltre 100 miliardi di euro, occorre difendere anche sul web un patrimonio agroalimentare straordinario sotto attacco dell’agropirateria internazionale. Le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se ci fosse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, quando sono ancora falsi quasi due prodotti alimentari di “tipo italiano” su tre», denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Coldiretti ha coniato un neologismo per descrivere il panorama criminale “agropirateria”: «Il fenomeno criminale si sviluppa – aggiunge Coldiretti Puglia – attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano “made in Puglia” e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni tricolore».

«Serve diffondere la cultura dell’olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell’olio e del patrimonio produttivo pugliese – conclude Coldiretti Puglia – proprio quando i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell’olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell’attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all’interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, è salito il livello qualitativo degli oli».

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