Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025. Sconfitta Monte Sant’Angelo: «È stata un’esperienza incredibile»

Sarà Agrigento la Capitale italiana della Cultura per il 2025. Nulla da fare, dunque, per Monte Sant’Angelo, comune del Foggiano in lizza per il titolo.

A darne l’annuncio ufficiale è stato, questa mattina, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, leggendo la motivazione della scelta al Collegio Romano sede del Mic.

Il dossier della città siciliana, che ospita la Valle dei Templi e ha dato i natali a Luigi Pirandello e, nella sua provincia, a Leonardo Sciascia e Andrea Camilleri, include nel suo progetto anche l’isola di Lampedusa.

Agrigento, inclusa fra le dieci finaliste esaminate dalla giuria presieduta da Davide Desario subentrato un paio di settimane fa a Mario Sechi chiamato ad altro incarico istituzionale, ha superato la concorrenza, oltre che di Monte Sant’Angelo, di Aosta, Assisi, Asti, Bagnoregio, Orvieto, Pescina, Roccasecca, Spoleto.

«Facciamo i nostri complimenti alla città di Agrigento, con l’augurio che il suo progetto culturale prenda forma e restituisca bellezza all’Italia intera», commenta a caldo il sindaco di Monte Sant’Angelo, Pierpaolo D’Arienzo. «È stata un’esperienza incredibile, una competizione generativa e ricca di stimoli. Monte Sant’Angelo e il Gargano sono cresciuti molto con questa candidatura: abbiamo creato una nuova architettura delle relazioni e ora lavoreremo per consolidarla», aggiunge il primo cittadino che poi spiega: «Quando ci siamo affacciati alla guida della nostra città uno dei desideri più vivi dei cittadini era che Monte Sant’Angelo tornasse ad essere Capitale culturale del Gargano: insieme l’abbiamo portata a candidarsi a Capitale italiana della cultura, e oggi possiamo annunciare con orgoglio che nel 2024 Monte Sant’Angelo sarà Capitale culturale dell’intera regione Puglia».

Nonostante la sconfitta, D’Arienzo si dice «orgoglioso» di quanto fatto per sostenere la candidatura: «È stato meraviglioso leggere la vostra fierezza ed il vostro orgoglio. Siamo orgogliosi di essere montanari. Questo accade quando una comunità guarda insieme l’orizzonte: la direzione giusta viene da sé», conclude.

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