È morta l’altroieri, dopo una lunga malattia, a 83 anni, Daisy Morgan Adasha. È stata la maestra dell’integrazione dei migranti a Lecce e nel Salento e un po’ la mamma di tutti coloro che si occupavano d’integrazione tanto che il suo nome per tutti era quello di “Mamma Daisy”.
Nata a Cuba, i fratelli avevano combattuto al fianco di Fidel Castro ed era sempre rimasta orgogliosa delle sue origini e della Rivoluzione Cubana. Ha seguito in prima persona e sempre letteralmente in prima fila, con la sua costante presenza ad ogni manifestazione, la questione dell’immigrazione nel Salento riunendo residenti e migranti, favorendone lo scambio interculturale, l’integrazione sociale e facendo emergere anche le ombre.
Segregazione e sfruttamento rappresentano i maggiori problemi per molte donne che, giunte nel nostro paese in cerca di una vita migliore, si vedono negare ogni diritto, proprio in una terra con una lunga storia di emigrazione alle spalle.
«Quante battaglie sociali e civili ha combattuto per togliere recinti, abbattere muri, includere diversità e diverse abilità. Però amava la proposta oltre la protesta. Un dolore immenso, una perdita irrimediabile. Che la terra ti sia lievissima, Daisy, e che il cielo ti restituisca anche solo un po’ del tantissimo che ci hai regalato», dichiarano commossi l’avvocato Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti, Rosi Bove, già responsabile dell’ufficio Immigrazione Salento e il vice presidente dell’associazione Teranga, Ablaye Seye.