Acciaierie d’Italia: sit-in a Taranto, due operai salgono su una torre faro

Due operai dell’indotto ex Ilva, delegati Rls-Rsu del sindacato Usb, sono saliti su una torre faro del parcheggio della portineria imprese dello stabilimento siderurgico di Taranto in segno di protesta contro la decisione di Acciaierie d’Italia di sospendere le attività di 145 ditte dell’appalto.

Hanno attaccato uno striscione e rimangono sulla torre in attesa di conoscere gli esiti dell’incontro convocato a Roma dal ministro delle Imprese e Made in Italy Adolfo Urso.

Con loro sulla torre è salito anche Luciano Manna, ambientalista, che spiega la sua adesione alla protesta degli operai: «Sono qui per dimostrare solidarietà agli operai dell’appalto. Da ex operaio di fabbrica conosco il dramma, che il mio gesto sia quello di un cittadino che rimane accanto a loro. Prima o poi, in qualche modo, questa storia assumerà un’altra piega, forse non sarà questo il giorno ma la cosa importante è perseguire quello che da ormai 15 anni reclamiamo contro il governo, non da ieri, da 15 anni per strada a reclamare il diritto alla vita».

Altri operai e delegati sindacali sia dell’Usb che di Fiom e Uilm, con le categorie servizi, edili e trasporto, tengono un presidio davanti all’ingresso della portineria. «Hanno offeso – ha dichiarato Giacomo Mastro, uno degli autori della protesta sulla torre faro – la dignità dei lavoratori. Non ci muoviamo fino a quando non revocano la decisione e fanno rientrare le persone sul posto di lavoro. Ci sono operai che si sono ammalati in quello stabilimento, hanno dato tutto e ora questo è il ringraziamento. Portare avanti questa lotta ne vale la pena, ne usciremo più forti di prima». Qualora «nel corso dell’incontro ministeriale – è detto in una nota congiunta dei sindacati – non dovesse giungere alcun elemento di novità rispetto all’annullamento del provvedimento assunto da Acciaierie d’Italia su appalto e indotto, nonché ad un serio avvio con un cronoprogramma certo della definizione complessiva della vertenza ex Ilva, a partire dall’assegnazione delle risorse già individuate e non ancora assegnate dal precedente Governo, si darà seguito alle iniziative di mobilitazione già individuate per la giornata di lunedì 21 novembre».

Per lunedì 21 novembre i sindacati dei metalmeccanici proclamano dunque 4 ore di sciopero in tutti gli stabilimenti del gruppo.

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