Accessibilità e servizi: a 5 monumenti del centro storico di Lecce la certificazione Herity

La chiesa di Sant’Irene, l’ex conservatorio di Sant’Anna, l’ex convento dei padri Teatini, l’open space di palazzo Carafa e il teatro Paisiello sono i cinque beni monumentali del centro storico di Lecce che hanno ricevuto la certificazione internazionale Herity riconosciuta dall’Unesco.

Il capoluogo Salentino è il primo, in Puglia, a contare ben cinque luoghi della cultura che hanno ricevuto il riconoscimento.

La certificazione, lanciata nel 1994, fotografa la percezione del valore, lo stato di conservazione, la comunicazione ed i servizi offerti di musei, biblioteche, monumenti (chiese incluse), archivi e siti archeologici ed annovera, ad oggi, 293 luoghi valutati, in Italia come in Brasile, Lituania, Spagna o Panama.

I beni monumentali leccesi di proprietà comunale sono stati valutati nell’ambito del progetto “Cross the gap – Accessibility for social and cultural inclusion”, finanziato nel Programma Interreg V/A Grecia-Italia 2014-2020 che ha consentito alla città di vedere migliorata l’accessibilità di edifici pubblici e beni monumentali comunali.

Un lavoro che l’amministrazione comunale sta proseguendo nell’ambito di interventi di riqualificazione degli spazi pubblici in corso nel centro storico e anche grazie alle opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, nell’ambito del quale sono stati finanziati interventi a favore dell’accessibilità fisica e cognitiva del Must – Museo Storico della Città di Lecce.

Inoltre, è già stata completata la rilevazione puntuale degli elementi detrattori dell’accessibilità nel centro storico da parte del Laboratorio comunale dell’Accessibilità, un patrimonio conoscitivo che integra tutte le nuove progettazioni e gli interventi negli spazi pubblici del centro storico.

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