A Taranto cassa integrazione shock, la Uil ufficializza i numeri della crisi

“A Taranto tante, troppe parole, crisi e cassa integrazione shock. Tremila lavoratori diretti di Acciaierie d’Italia, oltre 1600 di Ilva in Amministrazione straordinaria, un numero del tutto imprecisato di lavoratori dell’appalto e indotto. E poi, 353 portuali ex TCT (Agenzia dei Lavoratori Portuali), 109 della Tessitura Albini, 45 dell’impianto CemItaly, 21 dell’impianto Pasquinelli e molti altri delle partecipate comunali, solo per citarne alcuni”. Lo ha dichiarato Piero Pallini, segretario Uil Taranto, dopo la manifestazione unitaria dell’1 maggio a Potenza con i leader delle tre confederazioni. “Dai 49 in Puglia nel 2022 ai 38 del 2023, non perche’ le crisi si sono risolte, ma perche’ le aziende sono scomparse. Qualcosa come oltre 5 mila lavoratori coinvolti e circa il 25% sul totale dei tavoli sono targati Taranto”. “Un Primo Maggio – ha concluso Pallini – in direzione della manifestazione del 20 prossimo maggio a Napoli per riaffermare i diritti a 75 anni dalla nostra Costituzione che si fonda sul lavoro. Ricostruiamo sul lavoro di qualità tutti insieme e determinati perche’ e’ il lavoro che fa l’economia e non l’economia che fa il lavoro”.

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