Di segnali i commercianti ne stanno mandando tanti e in vari modi. A preoccupare tutti è il caro energia, dopo gli aumenti degli ultimi mesi e l’incertezza del futuro.
A Poggiardo la sera va in scena una singolare protesta: il Caffè del Popolo spegne le luci e accende le candele. La decisione è stata presa dai titolari dopo aver ricevuto la bolletta di energia elettrica triplicata rispetto alle precedenti. Ed ecco che parte una provocazione per far sapere a tutti che la situazione è insostenibile.
Il dramma che stanno vivendo le attività energivore lo si legge negli occhi dei titolari, esasperati dai continui rincari e dalla mancanza di progettazione del futuro. Quando torneremo a pagare l’energia ad un costo dignitoso? Quando tutto questo finirà? Quando potremmo tornare a dormire la notte facendo sogni tranquilli? Sono domande che oggi non hanno una risposta, ma che fanno scaturire azioni come quella lanciata dei titolari del bar di Poggiardo.
«Nei tre mesi estivi del 2021 abbiamo pagato 3.300 euro per la corrente elettrica – racconta Tommaso Lezzi, amministratore delegato della TSD Service Srl che gestisce la storica caffetteria di Poggiardo – quest’anno ai 5.400 euro di giugno e luglio si sono aggiunti i 4.300 euro solo per agosto. Per un totale di 9.700 euro». La disperazione è raccontata dai numeri delle bollette della luce, troppo alti in un periodo in cui la gente si frena anche per l’acquisto di un caffè al bar.
Un costo del consumo energetico triplicato per il bar di Poggiardo che ha spinto i titolari, Tommaso Lezzi, Simona Della Villa e Damiano Merico, a comunicare il loro disagio spegnendo le luci e illuminando il locale solo con candele e luci alimentate a batteria pur assicurando il servizio alla clientela, mantenendo cioè attive macchina del caffè, frigo e forno, che hanno comunque un consumo non di poco conto e un costo che comunque bisognerà affrontare il prossimo mese, quando arriverà la nuova bolletta.
«Non si può accettare passivamente la situazione – fanno sapere i titolari – la protesta è ovviamente contro le aziende che erogano energia elettrica, ma la nostra vuole anche essere una provocazione, una forma di sensibilizzazione che va oltre le partite Iva. Perché l’emergenza riguarda tutti anche quelle famiglie che devono o dovranno fronteggiare bollette raddoppiate se non triplicate come le nostre». La scelta sembra essere stata presa positivamente dai clienti che, comprendendo la situazione (visto che coinvolge tutti da vicino), hanno accettato di buon grado di sorseggiare un caffè o consumare l’aperitivo a lume di candela.