A Martano nasce l’Uliveto della memoria per ricordare le vittime di femminicidio

Un uliveto sarà dedicato oggi alle vittime di femminicidio. Gli alberi secolari ridaranno simbolicamente vita alle donne e ai bambini di cui portano il nome. L’iniziativa è promossa dall’associazione Astrea in collaborazione con l’associazione Casa di Noemi, con l’associazione Olivami, con la Fondazione Doppia difesa Onlus e con l’Unione Sportiva Lecce Calcio. «L’uliveto della Memoria è il simbolo della memoria viva e dell’impegno di cui tutti siamo portatori: dedicare a ogni vittima innocente di femminicidio un olivo, l’albero simbolo della rinascita, vuol dire non solo ricordare ognuna di loro, ma dare loro nuova vita», spiega Valentina Presicce, presidente dell’associazione Astrea. Saranno presenti i familiari delle vittime. «Sono genitori coraggio, che hanno trasformato il loro dolore per la perdita di un figlio in forza per aiutare i ragazzi. Genitori che portano avanti una battaglia importante per chiedere la certezza della pena e pene più severe per gli assassini dei figli perché il vero ergastolo nella vita lo vivono loro: i familiari delle vittime», continua Presicce.

«Questa iniziativa vuole essere un simbolo di memoria e di speranza per tutte le donne che hanno perso la vita a causa della violenza di genere e un impegno per costruire un mondo più giusto e sicuro per le generazioni future», commenta Simone Chiariatti, socio fondatore dell’associazione Olivami. «Dedicare un olivo a mia figlia Noemi e a tutte le donne e ai bambini che non ci sono più è un modo per mantenere vivo il loro ricordo e aiutare i tantissimi ragazzi presenti all’iniziativa che l’amore non è mai violenza», spiega Imma Rizzo, mamma di Noemi Durini e presidente dell’associazione Casa di Noemi.

Gli studenti degli istituti scolastici della Puglia, alla presenza dei familiari delle vittime, posizioneranno targhette commemorative su alberi di olivo in memoria di donne uccise da chi diceva di amarle. Ogni targhetta avrà un Qr Code collegato direttamente alla storia di ciascuna vittima di violenza. Un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi per farli vivere ancora, per non farli morire mai.

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