A Castiglione d’Otranto un giardino per la piccola Angelica Pirtoli, vittima di mafia a soli due anni

Un giardino per ricordare Angelica Pirtoli, la più piccola vittima di mafia d’Italia uccisa a soli due anni in un modo atroce e crudele, è stato consegnato ieri alla comunità di Castiglione d’Otranto alla presenza della zia di Angelica, Nadia Rizzello, e del fratello Alessandro che, per la prima volta, ha partecipato ad una cerimonia pubblica.

“Il giardinetto Angelica Pirtoli” nasce negli spazi esterni dell’ex scuola elementare “Don Felice Pisanò”. L’iniziativa è dell’associazione “Casa delle Agriculture Tullia e Gino” e dell’omonima cooperativa che è figlia della prima e rientra nell’ambito del progetto di antimafia sociale “È fatto giorno”, vincitore dell’avviso pubblico “Bellezza e legalità” della Regione Puglia, finanziato dal Por Puglia 2014-2020. Un modo speciale per celebrare la Giornata della Terra che continuerà anche oggi con una festa rurale e con la partecipazione del parco regionale Costa Otranto-Leuca.

“Casa delle Agriculture” si è sempre contraddistinta nel non voler far cadere l’oblio sulla storia della piccola Angelica, sull’omicidio più efferato compiuto dalla Sacra corona unita che sfata il mito falso e distorto secondo cui le mafie non uccidono i bambini. Un anno fa, alla presenza della zia Nadia Rizzello, è stato realizzato il primo murales dedicato ad Angelica. Sotto la guida dello street artist “Cheko’s art”, i giovani del paese e della comunità per minori “La Libellula” hanno dipinto il volto di Angelica traendo spunto dall’ultima fotografia scattata prima della sua morte.

Quel volto oggi campeggia sul Giardinetto dedicato alla piccola, realizzato grazie a un percorso laboratoriale condotto per sei mesi dall’agronoma Milena Mastria e dal veterinario Maurizio Caputo con i bambini della scuola dell’infanzia di Castiglione. Sono state messe a dimora piante aromatiche e rampicanti, ma anche ortaggi come bietole, carote rosse, insalata, basilico, spinaci e fragole. Nidi per uccelli, tronchi di pini trasformati in sedute e tavolini completano il quadro: è l’aula verde che finora la scuola non ha avuto.

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