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A Casarano è polemica sulla processione dei Misteri. Interviene il vescovo: «Espressione di fede, non folklore»

Mancano poche ore alla processione dei misteri e a Casarano le polemiche non accennano a placarsi. È il vescovo della diocesi di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna, a provare a spegnere i malumori e a fugare ogni dubbio, spiegando che dal 2017 la diocesi ha avviato una verifica delle espressioni della pietà popolare per purificarle e…

Mancano poche ore alla processione dei misteri e a Casarano le polemiche non accennano a placarsi. È il vescovo della diocesi di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna, a provare a spegnere i malumori e a fugare ogni dubbio, spiegando che dal 2017 la diocesi ha avviato una verifica delle espressioni della pietà popolare per purificarle e renderle autentiche espressioni di fede, senza scadere nel folklore.

Nell’ottobre del 2020 la Conferenza episcopale pugliese emanò una nota sulle feste religiose popolari, e la diocesi ionica modificò la propria normativa condividendola col clero e con gli organi diocesani, approvandola con Decreto vescovile il 25 marzo dello scorso anno. Successivamente venne illustrata ai priori delle confraternite e venne organizzato un convegno diocesano sull’argomento.

«Fin dall’inizio la confraternita dell’Immacolata di Casarano, che organizza la processione dei misteri in quella città – afferma il vescovo Filograna – ha mostrato resistenza alla nuova normativa, soprattutto su due punti: rendere il percorso processionale non eccessivamente lungo, in modo da favorire la partecipazione di tutti i fedeli, e trasferire i “figuranti” (non i “penitenti”) in un contesto diverso da quello della processione dei misteri, data la diversa natura di una processione rispetto a una sacra rappresentazione». Inoltre, per monsignor Filograna, i “figuranti” non apparterrebbero alle tradizioni storiche della città di Casarano, poichè introdotti nel corso degli anni ‘80 del secolo scorso per iniziativa di un imprenditore, senza alcuna approvazione da parte della diocesi, mentre le processioni non devono essere “viste” come fossero uno spettacolo, quanto invece partecipate da tutto il popolo di Dio. Per difendere la tradizione casaranese è nato poi il “Comitato per i Riti e le tradizioni della Settimana Santa”, che accusava il vescovo di non aver dato ascolto, mentre mons. Filograna ha dichiarato che «il confronto non è mai avvenuto perché il “Comitato” lo ha ritenuto superfluo, vista l’insistenza della diocesi presso la confraternita».

Per il pastore diocesano la processione di domani sera dovrà svolgersi secondo le indicazioni concordate con il clero cittadino. «Chi si ostinerà si assumerà la responsabilità di gettare un’ombra su tutta la città e di privare coloro che si riconoscono in comunione con la Chiesa diocesana del diritto di esprimere la propria fede nelle forme da essa dettate».

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