A Bitonto l’ultimo saluto a Giuseppe Saponaro: «Lascia in eredita amore dopo una vita di donazione totale»

Ieri, per la comunità bitontina, non è stato affatto un ordinario lunedì e, d’altronde non poteva esserlo. Troppo grande il dolore che si percepiva nella basilica Santi Medici per l’ultimo saluto al 47enne Giuseppe Saponaro, l’impiegato di un’azienda di manutenzione di impianti elevatori, vinto, sabato pomeriggio, da un destino beffardo e crudele e da un mare, quello tra Torre Canne e Savelletri, nel Brindisino, che non gli è stato per nulla amico. In tantissimi, ieri mattina, hanno voluto dargli l’ultimo saluto.

«Una morte così improvvisa – sono le parole di don Tommaso Genchi, viceparroco della Basilica nonché insegnante di Religione di Maelle e Rita, le figlie gemelle 11enni di Giuseppe – e il dolore vuole farsi sentire. Quello che deve risuonare non è un bel discorso, ma deve emergere la parola di Dio, l’unica che può dare la vera consolazione. Oggi vediamo la vita di Giuseppe in tutte le sue sfaccettature. Anche il sacrificio la fa da padrone ed è un sacrificio quotidiano: un padre che si priva di piccole cose, che fa di tutto per mettere davanti a sé le donne della sua vita. Lui vive adesso in Dio e la più grande eredità che lascia è l’amore dopo una vita fatta di donazione totale».

La morte di Giuseppe ha provocato sgomento in tutta Bitonto ed è ancora difficile da metabolizzare come dimostrano le decine di manifesti fuori dalla chiesa e dal cancello dell’abitazione della famiglia, nella periferia della città. L’amministrazione comunale uscente ha disposto il lutto cittadino per la giornata di ieri e il cordoglio alla famiglia è arrivato sia dal sindaco uscente, Michele Abbaticchio, che da quello eletto, Francesco Paolo Ricci. Sgomento anche nella comunità scolastica di Maelle e Rita e che fin dal primo momento sono vicine alle ragazze.

«I vostri compagni di classe – ha letto una giovane alunna della scuola “Carmine Sylos” durante le esequie – genitori e docenti si stringono intorno al vostro dolore nella convinzione che il vostro papà continuerà a seguire ogni vostro passo, a gioire dei vostri successi, a darvi la mano nelle piccole cadute che dovrete affrontare».

Il tragico evento, come si sa, è avvenuto sabato pomeriggio ma la dinamica sarebbe del tutto diversa rispetto a quella emersa nelle ore immediatamente successive all’accaduto. Non sarebbe vero, infatti, che Giuseppe avrebbe avuto un malore dopo aver soccorso le figlie, bensì – stando alle parole di chi è intervenuto sul posto e anche della moglie Katia – si sarebbe sentito male mentre nuotava insieme a loro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version