«Sono tante le strade e le strutture intitolate a Gino Strada in poco meno di due anni in tutta Italia e questo mi fa pensare che vogliamo continuare a tenerlo con noi, a tenere con noi la memoria di ciò che è stato e di ciò che è riuscito a realizzare». Lo ha detto Simonetta Gola, responsabile della comunicazione di Emergency, in occasione dell’intitolazione a Gino Strada di una via di Bari.
Si tratta della traversa al civico 184 di via Amendola.
Gino Strada, chirurgo, ha fondato l’associazione umanitaria Emergency. Strada ha trascorso la sua vita sempre dalla parte delle popolazioni e delle persone più fragili, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone di guerra e nelle aree più povere del mondo. Emergency, dalla sua fondazione a metà degli anni ‘90 del secolo scorso, ha curato oltre 11 milioni di persone ed è presente in 18 Paesi, dove è diventata l’unica speranza di vita per milioni di persone. Gino Strada è morto improvvisamente il 13 agosto 2021 all’età di 73 anni.
A ottobre dello stesso anno il Consiglio comunale di Bari ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal consigliere Scaramuzzi per l’intitolazione di una strada al fondatore di Emergency.
«La memoria è un pezzo importantissimo», ha continuato Simonetta Gola, moglie del fondatore di Emergency, sottolineando che il modo migliore per onorare Gino Strada «sia quello di continuare a portare avanti le cose per cui ha lottato tutta la vita. Gino ha lottato perché la guerra, con il suo portato di morte e distruzione, venisse abolita, convinto, come Einstein, che la guerra sia uno strumento primitivo, e ha lottato perché la salute venisse riconosciuta come diritto umano fondamentale. In Italia, che vantava il secondo sistema sanitario più efficiente al mondo, stiamo assistendo progressivamente alla sua trasformazione in un mercato, dove la salute viene equiparata a una merce accessibile, in maniera proporzionale, in base al reddito. Perdere questo diritto fondamentale significa, per larghe fasce della popolazione, perdere la possibilità di essere curate gratuitamente in modo adeguato. È questa, io credo, la più grande eredità culturale che Gino ci ha lasciato e che mi auguro tanti ragazzi possano raccogliere».
Alla cerimonia di intitolazione, che si è svolta questa mattina, hanno partecipato la prefetta di Bari Antonella Bellomo, alcune scolaresche del territorio, il vicesindaco e assessore alla Toponomastica di Bari Eugenio Di Sciascio, l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, il presidente del Consiglio comunale Michelangelo Cavone e il presidente del Municipio II Gianlucio Smaldone.