A Bari una mostra sulle stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione: «Sono le radici della Repubblica» – VIDEO

Dopo Roma, La Spezia, Firenze, Palermo, Napoli, Milano e Torino, arriva a Bari la mostra “Nonostante il lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943-1945“, organizzata dallo Stato maggiore della Difesa e dalla Procura generale militare presso la Corte militare di Appello e sotto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica.

La mostra è stata inaugurata ieri nel Castello Svevo di Bari alla presenza, tra gli altri, anche il Procuratore generale militare presso la Corte militare di Appello, Marco De Paolis, curatore della mostra, il Vicecomandante del comando scuole dell’Aeronautica militare – 3ª Regione aerea, Generale di Brigata Romeo Paternò, il funzionario delegato alla Direzione regionale Musei Puglia, Francesco Longobardi, e il Generale di divisione Claudio Fazzari, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il quale ha ringraziato il presidente Emiliano e il direttore di Pugliapromozione Luca Scandale per come «la Regione Puglia ha sostenuto l’iniziativa partecipando in modo determinante».

La Regione, ha confermato il presidente Michele Emiliano, «ha fortemente voluto questa mostra che descrive le radici della Repubblica democratica italiana, e sono le radici della nostra Costituzione. L’idea della Assemblea costituente – ha proseguito – nacque nel sangue di centinaia di migliaia di italiani travolti dalla guerra mondiale, dalla guerra civile, dalla resistenza, dalla volontà di ridare dignità e democrazia al Paese».

Emiliano ha ricordato che «Bari è stata la sede del primo congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale, è stata la sede dalla quale trasmetteva Radio Bari. La città di Bari è medaglia d’oro per la Resistenza, concessa dal presidente della Repubblica Napolitano per i fatti di via Dell’Arca, per la difesa del porto e per i durissimi bombardamenti subiti. Questo è il modo con il quale tutta la Regione Puglia si prepara a ricordare questi eventi importanti, la Shoah, la deportazione di ebrei, zingari, omosessuali, comunisti e di tutte le persone trasformate in oggetti sui quali scaricare odio, ira, violenza, sopraffazione. Questo – ha concluso Emiliano – è il modo nel quale noi pugliesi intendiamo celebrare la giornata della memoria».

Con fotografie, documenti, filmati e pannelli multimediali, la mostra racconta i crimini nazifascisti commessi in Italia e all’estero sulla popolazione civile e sui militari italiani, nell’imminenza e dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Furono oltre un migliaio le vittime militari italiane in Italia, 650mila le vittime delle deportazioni di internati militari italiani, 24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi, di cui 14935 al Nord, 6862 al Centro, 2623 al Sud.

La mostra sarà fruibile al pubblico fino al 24 marzo.

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