A Bari gli affitti sono sempre più cari, ma nel capoluogo pugliese per i proprietari o per chi decide di investire nel mattone la formula più conveniente continua a essere quella dell’affitto classico 4+4.
La conferma arriva dai dati elaborati dal Sole 24 Ore del Lunedì da Scenari Immobiliari che, con l’obiettivo di confrontare dove sia più remunerativo mettere a reddito un immobile, non per farne la propria abitazione principale ma per ricavarci una rendita, ha confrontato una ventina di capoluoghi ad alta concentrazione turistica, universitaria, lavorativa.
Il mercato immobiliare
Il punto di partenza dello studio è quello dei prezzi al metro quadrato. A Bari nelle zone centrali ci si muove in un range che va dai 2.250 euro al metro quadro per un bilocale fino a 4.450 euro. Se ci si sposta nelle zone immediatamente al di fuori della cerchia principale i prezzi al metro quadro scendono leggermente tra i 2.050 e i 1800.
Per quanto riguarda i canoni mensili medi, invece, per gli appartamenti in centro si parla di cifre che vanno dai 650 ai 1100 euro, mentre per le zone semi centrali si possono trovare canoni compresi tra i 450 e i 950 euro. Ma per valutare quanto convenga oggi acquistare una casa nel capoluogo per metterla a frutto tramite affitto, occorre considerare diversi parametri: innanzitutto i rendimenti lordi, da cui vanno scontate le tasse e le commissioni degli eventuali gestori delle locazioni (soprattutto se si tratta di affitti brevi), e la sicurezza di avere un affitto più basso ma regolare contro un canone più alto come quello da affitto breve ma più discontinuo sul lungo periodo.
In questo modo emerge che nel capoluogo pugliese l’investimento che conviene di più ai proprietari di immobili resta quello dell’affitto normale 4+4 che porta a un rendimento lordo del 3,8%, seguito dalla formula dell’affitto breve (3,6%) e in coda quello agli studenti (3,4%). L’analisi rispecchia l’andamento del mercato attuale, con sempre meno case disponibili per gli studenti e il boom dei bed and breakfast.