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A Bari il ricordo delle vittime di mafia: «Esercitiamo memoria per futuro migliore» – VIDEO

«Credo sia importante ricordare quello che è accaduto per fare in modo che non accada mai più, anche in questa città, oggi, qui, alla presenza dei familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata». Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, a margine della cerimonia di commemorazione delle vittime degli attentati di mafia, organizzata nell’aula magna…
(foto di Luca Turi)

«Credo sia importante ricordare quello che è accaduto per fare in modo che non accada mai più, anche in questa città, oggi, qui, alla presenza dei familiari delle vittime innocenti della criminalità organizzata». Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, a margine della cerimonia di commemorazione delle vittime degli attentati di mafia, organizzata nell’aula magna della Corte d’Appello di Bari, dalla Ges Anm del capoluogo pugliese.

Un momento di riflessione e condivisione durante il quale sono state ricordate le vittime innocenti di mafia. Vi hanno partecipato anche i familiari di Michele Fazio e Gaetano Marchitelli.

«In questa città, quando sono morti quei ragazzi – ha ricordato Decaro -, c’è stato un elemento di frattura, di rottura rispetto anche all’omertà, al fatto che giravamo la testa dall’altro lato, che l’abbassavamo davanti ai criminali. Da quel momento la città ha preso coscienza di quello che stava accadendo, ha reagito e continua a reagire ogni giorno».

Conservare la memoria, dunque, in una sorta di “staffetta del ricordo” perché «nell’arte della vita, nella pratica del ricordo c’è la possibilità di impegnarsi per un futuro sempre migliore», ha aggiunto l’attore e regista pugliese Sergio Rubini, intervenuto alla cerimonia.

Il valore del ricordo e della memoria per reagire e “ribellarsi” è stato sottolineato anche dal procuratore della Repubblica di Trani, Renato Nitti.

«Ricordiamo il sacrificio dei colleghi, dei magistrati e degli uomini della scorta che hanno perso la vita nelle stragi di trent’anni fa e rinnoviamo l’impegno che ciascuno di noi, insieme alle forze dell’ordine, ai colleghi giudicanti e della Procura, assume nel proseguire questo percorso di lotta alla criminalità organizzata. Un percorso che però rischia di non portare ai giusti risultati se lo Stato, in particolare la Giustizia, non troverà un giusto alleato nelle altre istituzioni, quelle culturali, le associazioni, le parrocchie, il tessuto sociale. Solo in questo modo, con una lotta integrata, con strumenti in sinergia e non solo penalistici, ma culturali e sociali, si riuscirà a debellare una volta per tutte il fenomeno della mafia», ha concluso Angelo Salerno, presidente dell’Anm sezione di Bari.

Fotoservizio di Luca Turi.

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