Via a Bari al nuovo servizio di “Cucina mobile” realizzato dalla fondazione progetto Arca con il supporto di JTI Italia.
Il servizio sarà effettuato grazie a un food truck con forni, bollitori e frigoriferi a bordo che accompagnerà i volontari delle Unità di strada di Bari nella distribuzione serale dei pasti alle persone senza dimora. Il servizio sarà gestito dall’associazione barese InConTra che distribuirà ogni giorno oltre 100 pasti.
All’inaugurazione, che si è tenuta questa mattina, hanno partecipato il sindaco di Bari Antonio Decaro, l’assessora comunale al Welfare Francesca Bottalico, gli operatori e volontari di progetto Arca, con il presidente Alberto Sinigallia, e dell’associazione InConTra, con il presidente Michele Tataranni. Per JTI Italia sono intervenuti Alessandra Goretti, communications manager, e Federico Montesi, corporate affairs & communication associate.
L’idea della “Cucina mobile” è nata dall’esperienza degli operatori e volontari durante i periodi di lockdown imposti dalla pandemia, con la chiusura forzata delle mense.
L’obiettivo è consegnare, direttamente in strada, cene complete e cucinate, con proposte diversificate per un apporto nutrizionale sano ed equilibrato in termini di quantità e qualità, oltre che per andare incontro alle esigenze culturali e religiose delle persone.
Saranno distribuite dai volontari monoporzioni con primo e secondo a base di carboidrati, carne e verdure, con una zuppa e un tè (caldo o fresco a seconda della stagione) e uno zainetto contenente una ricca colazione per la mattina successiva. Per il momento il food truck sarà parcheggiato davanti alla stazione centrale di Bari. Il progetto è già attivo a Milano, Roma, Napoli, Torino e Varese. Da settembre raggiungerà anche Padova e Mestre.
«È un dono importante per la nostra città, perché questo truck sarà messo a disposizione dell’associazione InConTra che si occupa delle famiglie più fragili», ha detto il sindaco di Bari Antonio Decaro: «In questi anni da sindaco – ha aggiunto – ho incrociato lo sguardo di tante persone che con dignità e senza vergogna chiedevano una mano e ho incrociato lo sguardo di tantissimi volontari che con tanta disponibilità tendevano la mano a chi aveva bisogno, a chi rischiava di restare indietro. La pandemia ha aumentato le fragilità nelle nostre comunità e devo dire con orgoglio che se non ci fossero stati i volontari di tante associazioni, delle parrocchie, delle scuole, non avremmo retto».
«Durante l’emergenza sanitaria abbiamo sperimentato l’esperienza delle social bag e dei cibi d’asporto che, con questa progettualità, si rafforza con l’aggiunta di altri 100 pasti in tutti i quartieri della città – ha aggiunto l’assessora comunale al Welfare, Francesca Bottalico -. Sarà importante continuare insieme nelle attività di accompagnamento dei cittadini più fragili, anche attraverso l’ascolto e la presa in carico complessiva, affinché vengano supportati per superare la loro condizione di povertà e accompagnati in un percorso di autonomia ed emancipazione».