A Bari anche le multe si adeguano all’inflazione: in vista l’ennesima stangata

Dopo gli aumenti incontrollati delle bollette di luce e gas e del costo del carrello della spesa è in arrivo l’ennesima stangata sui consumatori baresi. A partire dal 1 gennaio del 2023, se non verranno prese delle decisioni diverse da parte dello Stato, anche le multe per violazione del codice della strada subiranno un aumento. Le sanzioni verranno infatti adeguate automaticamente all’inflazione galoppante e potrebbero subire un ricaro che si aggira attorno al 10%.

L’adeguamento avviene sul parametro Istat denominato Foi (i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, che già a luglio di quest’anno si attestava a +9,8%). Se davvero l’aumento arriverà al 10%, un divieto di sosta potrebbe passare dagli attuali 42 a 46 euro, l’uso del cellulare alla guida da 165 a 181 euro, mentre la violazione dei limiti di velocità della fascia tra 40 e 60 chilometri orari salirebbe da 543 a 597 euro.

«È evidente che si tratti della goccia che fa traboccare il vaso – spiega l’avvocato del Codacons Bari, Dario Durso – Così si perde completamente di vista il significato della sanzione amministrativa che non è più una punizione dello Stato per una infrazione ma un mero modo per fare cassa». Nel 2021, come risulta dall’ultima rendicontazione resa dall’amministrazione comunale al Ministero dell’Interno, Bari ha incassato dalle multe 8 milioni e 810 mila euro. Ma le cifre non sono chiare se si considera che, ad esempio, sono pari a zero gli introiti che il Comune ha ricavato dalle sanzioni per eccesso di velocità registrate dagli autovelox. «Non è possibile che le sanzioni amministrative si adeguino all’inflazione -continua Durso – Anzi, in un periodo come questo avrebbero dovuto essere diminuite. Nel momento in cui c’è un’inflazione dilagante e i costi dei consumi sono alle stelle, lo Stato che fa, toglie le accise dei carburanti per non pesare sui consumatori e poi li recupera in modo collaterale non impedendo l’aumento delle sanzioni? Siamo al paradosso». Una modo di aumentare gli introiti che sarebbe facilitato per l’associazione dei consumatori anche dalla mancanza di alternative all’uso della macchina. «In una città dove il trasporto non è efficiente e i cittadini non hanno alternative concrete all’uso dell’auto privata, l’aumento dell’importo delle multe permette guadagno facile» – conclude Durso.

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