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Xylella: in Puglia trattamenti entro il 10 giugno. L’osservatorio: «Insetto in costante aumento»

In 19 comuni delle province di Bari, Brindisi e Taranto dovranno essere messe in atto, entro il 10 giugno prossimo, azioni per il contenimento e il contrasto della diffusione della Xylella fastidiosa come il trattamento con insetticidi. È quanto si legge in una circolare diramata dall'osservatorio fitosanitario della Regione Puglia che ricorda come l'immediatezza dell'esecuzione…
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In 19 comuni delle province di Bari, Brindisi e Taranto dovranno essere messe in atto, entro il 10 giugno prossimo, azioni per il contenimento e il contrasto della diffusione della Xylella fastidiosa come il trattamento con insetticidi.

È quanto si legge in una circolare diramata dall’osservatorio fitosanitario della Regione Puglia che ricorda come l’immediatezza dell’esecuzione massimizzi l’efficacia degli interventi.

«Dai dati del monitoraggio – spiega l’osservatorio – si registra un costante aumento del numero di individui adulti dell’insetto vettore, la sputacchina. Questo incremento della popolazione comporta un elevato rischio di trasmissione e diffusione del batterio».

Per questo «è necessario intervenire sulle colture di olivo e mandorlo. Non vige l’obbligo sulle altre colture suscettibili in quanto non sono presenti prodotti autorizzati».

I comuni interessati sono Monopoli, Polignano, Alberobello, Castellana Grotte, Mola di Bari, Conversano, Putignano, Noci e Locorotondo in provincia di Bari; Fasano, Cisternino, Ostuni e Carovigno in provincia di Brindisi; Martina Franca, Crispiano, Statte, Taranto, Massafra e Mottola nel Tarantino.

A Bari, Triggiano, Noicattaro, Capurso e Valenzano, comuni rientranti nell’area delimitata per la Xylella fastidiosa sottospecie fastidiosa, invece, «sono state individuate anche piante infette da Xylella fastidiosa sottospecie multiplex ed è in corso di aggiornamento la delimitazione dell’area. Gli interventi obbligatori devono interessare le colture di olivo, mandorlo e vite. Non vige l’obbligo sulle altre colture suscettibili al batterio, in quanto non sono presenti prodotti autorizzati».

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