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Xylella, il focolaio si allarga: trovati due mandorli sospetti a Santeramo in Colle

Si allarga il focolaio del nuovo ceppo di xylella fastidiosa scoperto nelle campagne di Triggiano a metà febbraio. E’ quanto filtra dal tavolo tecnico convocato ieri alla regione Puglia dall’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia, alla presenza del capo dipartimento Gianluca Nardoni, del capo dell’osservatorio fitosanitario Salvatore Infantino e di alcune associazioni di categoria. In base all’ultimo…

Si allarga il focolaio del nuovo ceppo di xylella fastidiosa scoperto nelle campagne di Triggiano a metà febbraio. E’ quanto filtra dal tavolo tecnico convocato ieri alla regione Puglia dall’assessore all’agricoltura Donato Pentassuglia, alla presenza del capo dipartimento Gianluca Nardoni, del capo dell’osservatorio fitosanitario Salvatore Infantino e di alcune associazioni di categoria.

In base all’ultimo report le piante contagiate sono salite a 37, di cui 31 alberi di mandorlo, quattro viti e due ciliegi più altre due piante in attesa di analisi scoperte nell’agro di Santeramo. Un quadro da brividi che ha imposto un allargamento della zona cuscinetto fra Triggiano, Bari e verso la Murgia ai confini con la Basilicata oltre all’intensificazione dei monitoraggi.

Nei prossimi giorni saranno ingaggiati una ventina di nuovi operatori per effettuare i controlli nelle campagne. Si viaggia ad una media di 6 mila campionamenti la settimana. Nel frattempo l’assessore Pentassuglia attende risposte urgenti dal ministro per l’agricoltura Lollobrigida a cui ha richiesto da giorni contributi straordinari, uomini e mezzi per contrastare l’avanzata inarrestabile della nuova xylella che minaccia l’intero mondo agricolo.

Il tutto in attesa di ricevere dall’università della California l’esito del sequenziamento del genoma da cui si potrà stabilire a quando risale il contagio e da quanto tempo le piante sono infettate. Durante la riunione s’è discusso anche delle correzioni da approvare al nuovo piano anti xylella che prevede un capitolo dedicato alla nuova varietà di xylella fastidiosa fastidiosa.

In allarme le associazioni di categoria, a partire da Confagricoltura. «Attendiamo risposte», sottolinea il vice presidente Giannicola D’Amico, «sul piano di rigenerazione degli ulivi colpiti dalla Xylella fastidiosa». Durante l’incontro sono emerse le cifre del reimpianto degli olivi nella zona infetta. Su un budget di 222 milioni di euro sono stati stanziati 80 milioni dei quali 50 già impegnati e 9 spesi. L’unica buona notizia riguarda la scoperta di due nuove varietà di ulivo xylella resistenti: la Lecciana, completamente immune, e Leccio del corno, ad oggi tollerante all’attacco. Al palo, invece, evidenze scientifiche definitive su possibili cure o soluzioni di carattere scientifico, così come emerso durante il vertice. Una iattura considerando il nuovo attacco ai frutteti da parte della nuova sottospecie di xylella. «È fondamentale continuare a tenere alta la guardia sul monitoraggio e la lotta al vettore», ha aggiunto D’Amico. «La Puglia lo sta facendo con successo, rallentando l’avanzata della Xylella rispetto al passato, ma la lotta al vettore non può essere solo a carico degli agricoltori. Il costo dei trattamenti fitosanitari obbligatori pesa notevolmente sul bilancio delle aziende agricole e riduce il margine sul prezzo di vendita dell’olio di oliva. Produrre olive da olio in una delle zone di contenimento della Xylella fastidiosa – conclude Confagricoltura Puglia – arriva a costare anche il 50% in più rispetto a impianti che si trovano lontani dalle zone infette».

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