Sale a 214 il numero degli ulivi infetti nell’area compresa tra i comuni più a nord della provincia di Brindisi e quelli del sud barese: sono altre 42, infatti, le piante “mangiate” dalla Xylella, 6 dei quali si trovano nell’“area indenne” di Polignano a Mare (dove se ne contano anche 11 in zona cuscinetto). Gli altri alberi “mangiati” dal batterio killer sono a Fasano (9), Martina Franca (14) e Locorotondo (2), tutti in zona di contenimento.
È quanto afferma Coldiretti Puglia sulla base del 10° monitoraggio con le analisi di laboratorio. Per provare ad invertire la rotta, l’organizzazione dei coltivatori e Unaprol sono impegnati nel tentativo di salvare la piana degli ulivi monumentali dal batterio della Xylella che sta distruggendo l’olivicoltura pugliese, con gli innesti e sostenendo nuovi metodi di sorveglianza, come la task force cinofila, col supporto scientifico dei ricercatori dell’IPSP del CNR e con il supporto logistico ed organizzativo di Unaprol e Coldiretti che continueranno a collaborare con ENCI per le attività di addestramento dei cani che effettueranno nell’anno 15 controlli equamente suddivisi tra vivai/garden di piante ornamentali e/o officinali di specie non specificate (5 vivai in zona infetta), vivai/garden di piante appartenenti a specie specificate (5 vivai in area indenne) e lotti di piante importate da paesi terzi al loro arrivo al porto di Bari.
Inoltre, attraverso il progetto di ricerca Redox (Remote Early Detection of Xylella), finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e coordinato dal Distretto tecnologico aerospaziale (DTA), «saranno elaborate immagini telerilevate da aereo acquisite con sensori iperspettrali e termici, delle piante infette prima ancora della manifestazione dei sintomi – spiega Coldiretti Puglia – per la identificazione precoce di focolai di Xylella attraverso rilievi aerei e droni con sensori iperspettrali e termici».